Come Utilizzare il BrainStorming per Risolvere Problemi in Modo Creativo

Brainstorming

Forse ancora non sai cosa sia il brainstorming, ma è probabile che tu l’abbia usato più volte per risolvere un problema. Da sempre, infatti, le persone utilizzando il brain storming per trovare soluzioni a problemi anche molto complessi. Si tratta di un approccio che può rivelarsi estremamente efficace in ogni processo creativo a patto di utilizzarlo in modo corretto. Se sei curioso di sapere cosa sia e a cosa serva il brain storming, leggi i paragrafi che seguono: ti spiegherò, fra l’altro, come usare il brainstorming per risolvere problemi.

1. Cos’è il brainstorming

Letteralmente “brainstorming” o “brain storming” significa “assalto mentale” e sta ad indicare un “insieme di tecniche creative di gruppo volte alla risoluzione di un problema”. Una traduzione alternativa, meno corretta, ma comunque molto suggestiva di brain storming è “tempesta di cervelli”. Il primo a parlare di brain storming come di una metodologia a sé stante è stato il pubblicitario Alex Osborn nel suo libro “L’immaginazione applicata” pubblicato nel 1953. Da allora, sono stati tanti i teorici che hanno apportato modifiche all’approccio originario, tanto che oggi si distinguono più metodi di brainstorming con caratteristiche anche molto diverse tra loro. In generale, potremo definire il brainstorming come un approccio rilassato ed informale alla risoluzione dei problemi. In pratica, le persone vengono incoraggiate a sviluppare idee creative finalizzate alla risoluzione di problemi anche molto complessi; alcune di queste idee possono essere utilizzate direttamente per pervenire a soluzioni immediate, altre ancora servono ad innescare nuovi flussi di pensiero creativo. Durante le sessioni di brainstorming è fondamentale, quindi, sospendere ogni censura al fine di non porre un limite alla fase creativa. Più avanti vedremo nel dettaglio come si articolano le sessioni di brain storming, mentre nel paragrafo che segue scopriremo a cosa serve, di fatto, il brain storming.

2. A cosa serve il brainstorming

Quando il normale processo di problem solving si rivela inefficace in quanto porta a sviluppare idee limitate e poco fantasiose, l’approccio basato sul brain storming può rappresentare l’alternativa ottimale e ti spiego subito perché. Questo metodo si basa, infatti, sulla creazione di un ambiente libero e aperto che incoraggia tutti i membri del gruppo a partecipare, incentivandoli ad elaborare una vasta gamma di idee creative. Applicato dunque al campo della risoluzione dei problemi, il brainstorming contribuisce a trovare soluzioni migliori grazie al valore aggiunto dato dall’esperienza e dal contributo dei vari membri del gruppo. Questi ultimi tenderanno inoltre a sentirsi maggiormente coinvolti e partecipi, oltre che più gratificati, in quanto sentiranno di poter dare il loro contributo personale alla risoluzione del problema. In presenza però di critiche e censure che impediscono al gruppo di esprimersi liberamente, il brain storming rischia di rivelarsi del tutto inefficace. Occorre ora chiarire un punto fondamentale: pur essendo nato per la risoluzioni di problemi all’interno di piccoli gruppi, il brain storming funziona anche quando ad eseguirlo è una persona sola: in tal caso parleremo di “brainstorming individuale” da contrapporre al “brainstorming di gruppo”. Vediamo, nel dettaglio, le caratteristiche di entrambi.

2.1. Brainstorming individuale

In molti casi il brainstorming individuale si rivela molto più efficace di quello di gruppo in quanto non risente dei cattivi comportamenti di alcuni membri del gruppo; fra questi, sono da citare la tendenza che hanno i gruppi a diventare competitivi, a porre delle censure su alcuni argomenti e a non prestare attenzione alle idee degli altri, generando così un blocco del processo creativo. Quando sei da solo tutto questo non accade quindi puoi essere davvero libero e creativo. Tuttavia, è anche vero che non potrai mai sviluppare le tue idee nel modo più completo stando da solo, in quanto non avrai a disposizione la più ampia esperienza degli altri da cui attingere. Per concludere, il brainstorming individuale si rivela di solito più efficace quando si deve risolvere un problema abbastanza facile o semplicemente generare un elenco di idee da sottoporre poi ad un gruppo; attuarlo è tutto sommato abbastanza semplice, in quanto è sufficiente scegliere un posto comodo a riparo dalle distrazioni in cui sedersi e pensare.

2.2. Brainstorming di gruppo

Qui è possibile usufruire della piena esperienza e creatività di tutti i membri del team. Quando un membro si blocca con un’idea, la creatività e l’esperienza di un altro membro può prendere l’idea e portarla alla fase successiva. Con il brainstorming di gruppo è, pertanto, possibile sviluppare idee in modo più approfondito di quanto si possa fare invece con il brainstorming individuale. La cosa migliore per far funzionare questo sistema è di costituire gruppi piuttosto eterogenei per quanto riguarda le competenze dei suoi membri, che ad ogni modo non dovranno mai superare la decina. Un altro vantaggio del brainstorming di gruppo è che è molto gratificante e perfino divertente: il continuo scambio di idee fra tutti i membri del tema ricorda reciprocamente gli uni agli altri che tutti hanno idee creative da offrire! Tuttavia esso presenta anche dei rischi in quanto, soprattutto in presenza di idee molto stravaganti, alcuni membri del gruppo potrebbero reagire con la critica, soffocando la creatività del gruppo. Spesso è possibile ottenere risultati migliori combinando il brainstorming individuale a quello di gruppo, gestendo il processo secondo le regole descritte nel paragrafo che segue. In questo modo, i vari componenti del gruppo tenderanno a concentrarsi sulla questione, senza interruzioni e distrazioni, massimizzando il numero di idee che si possono generare e sviluppando un forte legame di squadra.

3. Come si articola una sessione di brainstorming

Per eseguire una sessione di brainstorming di gruppo in modo efficace, occorre attenersi alla seguente procedura costituita da almeno 3 fasi:

3.1. Preparare il gruppo

In primo luogo, bisogna impostare un ambiente di incontro confortevole: la stanza dovrà essere ben illuminata e dotata di tutti i comfort. Quando tutti i membri del gruppo saranno riuniti, sarà nominata una persona per registrare le idee che emergono dalla sessione. E’ importante infatti che le idee siano visibili a tutti in forma scritta, su lavagne a fogli mobili o slide proiettate sulla parete direttamente dal computer. Se il gruppo non è abbastanza rodato, sarà necessario un tempo iniziale per conoscersi e rompere il ghiaccio.

3.2. Presentare il problema

Dopo aver definito gli aspetti organizzativi e riunito il gruppo, occorrerà procedere alla  presentazione del problema. In questa fase dovranno essere fornite tutte le informazioni necessarie a comprendere bene il quesito, lasciando ai membri del gruppo il tempo necessario per porre domande e annotare pensieri e idee sull’argomento da trattare. Fatto questo, avrà inizio la fase creativa vera e propria, in cui sarà chiesto ad ogni componente di partecipare esponendo le proprie idee su come pervenire alla risoluzione del quesito posto inizialmente.

3.3. Guidare la discussione

Una volta che tutti avranno condiviso le loro idee, verrà avviata una discussione finalizzata a sviluppare le idee più brillanti: tutti sono chiamati dunque ad arricchire in modo reciproco le idee formulate da altri. Costruire sulle idee degli altri è uno degli aspetti più importanti del gruppo di brain storming. Il compito di incoraggiare tutti a contribuire e sviluppare idee, comprese le persone più tranquille, e di scoraggiare invece chiunque a fare delle critiche spetterà invece ad un team manager o facilitatore del gruppo che dovrà essere individuato all’inizio. Egli dovrà anche gestire gli interventi e orientare la discussione, senza mai bloccare o scoraggiare un’idea, per quanto stravagante essa sia, al fine di non interrompere il processo creativo. Anzi, egli potrà usare anche alcune tecniche come, ad esempio, quella della provocazione, per generare dal gruppo idee inaspettate. Dato che le sessioni di brainstorming sono in genere abbastanza lunghe, dovranno anche essere previste delle pause in modo che le persone possano continuare a concentrarsi. Dopo la sessione di brain storming, se non si è pervenuti ad una soluzione, sarà necessario riprendere in mano le idee generate e ri-analizzarle al fine di trarre spunti per una sessione successiva.

4. Punti chiave

Se realizzato nel modo giusto, il brainstorming può aiutare a generare soluzioni radicali ed efficaci ai problemi. Esso incoraggia le persone a impegnarsi nell’attuazione delle idee e delle soluzioni proposte, anche perché tutti sentiranno di aver fornito un input e giocato un ruolo nel loro sviluppo. Punti chiave per l’attuazione di un approccio di brain storming efficace sono:

  • Realizzare un gruppo eterogeneo ma non troppo numeroso (7/ 8 persone al massimo);
  • Combinare le sessioni di brainstorming di gruppo con quelle individuali affinché ognuno abbia modo di mettere a fuoco il problema e generare le proprie mappe mentali;
  • Ascoltare con attenzione le idee degli altri;
  • Evitare critiche alle idee formulate dagli altri membri del gruppo per non interrompere il flusso creativo;
  • Prevedere delle pause durante la sessione di gruppo per rigenerarsi e riprendere fiato;
  • Individuare all’interno del gruppo una persona che gestisca la discussione senza modificare o interrompere il flusso delle idee.

Attenendosi a questi punti chiave, il brainstorming si rivela molto utile a trovare soluzioni all’interno di molti settori. Esso è molto usato ad esempio in campo pubblicitario per produrre nuove idee per il lancio di prodotti e per programmare campagne promozionali efficaci. A livello individuale, esso può essere utilizzato ad esempio da uno scrittore per riordinare le proprie idee circa la stesura di un nuovo romanzo: insomma sono davvero tanti gli usi che si possono fare del brain storming sia nella vita quotidiana che nella propria professione.

Questa metodologia di lavoro funziona egregiamente anche nelle società di sviluppo di software ed applicazioni per computer, in quanto stimola la risoluzione veloce dei problemi e la creatività, ed è destinato ad avere sempre più spazio anche all’interno di vari tipi di aziende dove la messa a punto di una “tempesta di cervelli” è talvolta la soluzione più rapida ed efficace per sciogliere la matassa di un problema che minaccia la produttività.

Anna Porello

Anna Porello

Imprenditrice digital e cuore pulsante di Intraprendere. Fonda la sua prima startup di entertainment geolocal nel 2006 venduta a una nota azienda italiana. Dopo anni come consulente nei processi di digitalizzazione di grandi imprese, decide di dedicarsi a Intraprendere.net, che co-fonda nel 2016.

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