Posizionamento sui motori di ricerca: le ultime novità

SEO e fattori di posizionamento sui motori di ricerca [Infografica]

Searchmetrics ha rilasciato questa estate un incredibile studio, totalmente gratuito e riccamente circostanziato, chiamato “SEO Ranking Factors and Rank Correlations 2014 – Google U.S.”.

Ok può suonare estremamente noioso, ma io ho letto tutte e 83 le pagine di questo documento, ed è semplicemente affascinante (ovviamente affascinante per chi si intende di posizionamento sui motori di ricerca e dintorni). Proverò a sintetizzare ciò che ho trovato particolarmente utile. Se siete molto interessati all’argomento vi consiglio comunque di registrarvi e leggere bene l’originale. Troverete il link alla fine di questo articolo.

OGNI consiglio contenuto in questo documento può essere sfruttato da qualsiasi proprietario di un sito. Sia che venda prodotti o servizi,  le evidenze contenute in queste righe ti aiuteranno a chiudere più vendite, o ad acquisire visibilità gratuita più di quanto tu possa credere.

NB: lo studio esamina correlazioni circostanziate, ma non c’è alcuna garanzia che queste siano poi realmente dei fattori di ranking. Solo Google ha accesso ai suoi algoritmi. Bene, iniziamo.

L’importanza del Click Through Rate (CTR) è enorme

Click Through significa avere persone che cliccano sul vostro sito dalla pagina di risultati dei motori di ricerca (SERP). Come si ottiene click through? Ricordate che Google mostra appena 50 caratteri di headline (il tag title) e 140 caratteri di descrizione (la meta description). Questi sono gli unici elementi, oltre all’affidabilità e alla riconoscibilità del vostro brand, che possano attrarre l’utente a cliccare sul vostro risultato. Avere un titolo (ed una descrizione) che convinca gli utenti a cliccare dalle SERP di Google proprio sul vostro sito è il fattore più importante, ed è doppiamente importante rispetto al secondo fattore nella lista. Non esiste nient’altro di simile o ugualmente impattante. Google fa i suoi test rimescolando spesso i risultati delle SERP ma quando gli utenti sono interessati ad un determinato risultato e cliccano sulla vostra pagina, Google vi ricompenserà generosamente.

Riporto un esempio limite per chiarire il concetto. Se su Google provate a cercare “omnitel”, in cima alla SERP vi restituirà il sito Vodafone. Questo nonostante esista un sito “omnitel.it”, e nonostante sul sito Vodafone non sia mai riportato il termine “omnitel”. Anche ottimizzando in modo impeccabile il sito omnitel.it, fino a quando gli utenti che cercano “omnitel” ciccheranno sul sito Vodafone, non si otterrà alcun risultato.

Quindi redigere buon titoli e description è indispensabile, ma è solo con una reputazione solida (brand) e con contenuti di qualità che si fa la differenza (leggete il prossimo punto).

Avere un pessimo titolo vi costerà comunque un’assurda quantità di backlink per compensarlo e riuscire comunque ad arrivare in prima pagina. Tenetelo in considerazione!

Create pagine lunghe, contenenti oltre 975 parole

Dato che molti SEO hanno l’abitudine di creare moltissime pagine mirate a specifiche keyword, con contenuto ricco ma tendenzialmente breve, Google ha drasticamente ridefinito ciò che considera “contenuto di qualità”. E’ ora più importante che mai includere argomenti collaterali alle keyword principali, per le quali stiamo provando ad acquisire posizionamenti organici.

In sostanza dovete immaginare il contenuto come una rappresentazione olistica sia della keyword che degli argomenti più prossimi (pensate a Wikipedia), piuttosto che concentrarvi esclusivamente sulla keyword nuda e cruda. Questo va di pari passo con il fatto che il numero medio di parole contenute nelle pagine che presidiano le prime posizioni di Google sia 975 (ed è una media altissima).

Quindi se sul vostro blog avete una serie di brevi articoli costruiti ognuno su una singola keyword, conviene allora combinarli insieme in poche mega-pagine di contenuto che trattino l’intero argomento. Queste pagine possono comunque presidiare differenti keyword con un Title, un H1 – H2 e una Meta Description correttamente redatti.

Pensatela in questo modo: Google è perdutamente innamorato delle pagine di Wikipedia (in prima posizione per moltissime chiavi di ricerca). Dunque perché il vostro metodo di creazione e organizzazione dei contenuti non dovrebbe ricalcarne lo stile? Wikipedia mostra tutto lo scibile legato ad un determinato argomento all’interno di una singola, spesso lunghissima, pagina.

Il numero di backlink è ancora il #1 fattore di ranking off-page

I link di qualità elevata sono ovviamente importanti per la SEO.

Tuttavia, vedo parecchi SEO muoversi un po’ troppo nella direzione opposta da quando la mannaia di Penguin è venuta giu.

Quest’anno ho già sentito moltissime persone pronunciare frasi del tipo “Hai solo bisogno di procurarti un paio di link veramente di alto livello”. Bene, questo studio mostra di come non sia esattamente così. Questo tipo di approccio può portarvi sulla prima pagina di Google, ma sicuramente non vi porterà in cima ad essa.

Searchmetrics mostra, senza alcun dubbio, che le pagine che prendono i posizionamenti più elevati hanno anche più link rispetto ai competitor presenti sulla stessa SERP.

(Nota a latere: se leggerete lo studio noterete che Google+ viene considerato anch’esso un fattore off-page ma di importanza minore rispetto ai backlink. Ad ogni modo, vedrete che il tema dei segnali provenienti da social network va parecchio in profondità in quanto molto difficile da misurare, e che Google ha affermato esplicitamente che non li sta tenendo in considerazione. Quindi qui abbiamo un enorme punto interrogativo. Come se non bastasse, ci sono diverse pagine in cima ai risultati di ricerca che non hanno alcun collegamento con i social network. Quindi questi segnali sono fattori di ranking o conseguenze di un ranking elevato?).

I link NoFollow aiutano

Questo è un tema dibattuto lungamente sui forum di settore. A molte persone i link nofollow non piacciono, o affermano che non ci sia alcun vantaggio ad averne come backlink. Tuttavia, alcuni SEO hanno lavorato per acquisire link nofollow praticamente da sempre.

Non solo avere il 100% di link follow apparirebbe innaturale, ma esistono molti casi di studio in cui viene dimostrato che i link nofollow possano da soli aiutare a migliorare il posizionamento di una pagina.

Searchmetrics dice: “Le pagine che presidiano buoni posizionamenti hanno una proporzione significativamente elevata di… link nofollow all’interno del proprio profilo di backlink”.

I comunicati stampa e le Digital PR sono un eccezionale strumento di SEO

“I backlink da siti di notizie” sono uno dei fattori correlati più importanti, legato a “ricevere nuovi backlink” che è ovviamente altrettanto importante.

Questo va di pari passo con il tema precedente, e cioè che i link nofollow sono importanti, proprio perché la maggior parte dei comunicati stampa contiene link nofollow. Rammentate che due fra i più importanti siti di compravendita di articoli (con link follow) mondiali sono stati penalizzati da Google neanche 3 mesi fa.

Mantenete solo il 25% di link con anchor text ottimizzati da keyword

Da Penguin in poi, i SEO sono molto cauti con gli anchor text durante le attività di link building. Non si è però mai arrivati ad una “proporzione aurea” fra i link sprovvisti di keyword e quelli dotati di anchor text ottimizzati.

Banalmente, la moderazione è la chiave. E’ difficile arrivare in prima posizione su Google senza utilizzare le keyword come anchor text per i backlink. Tuttavia, è troppo semplice oggi far scattare una penalità di Penguin.

Secondo SearchMetrics, il corretto equilibrio si trova fra il 20% ed il 30%. Questo ovviamente varia da keyword a keyword, quindi se volete essere super sicuri, usate Majestic SEO per verificare approssimativamente la ratio degli altri siti che rankano nella vostra stessa nicchia. Comunque basandosi su questo studio, dovete rimanere circa al 25% (è una media delle medie).

State attenti a non esagerare… se doveste trovarvi in una situazione sbilanciata, semplicemente costruitevi un po’ di link brand o nudi (del tipo clicca qui o con l’URL come anchor text) fino a quando non avrete ristabilito la proporzione di sicurezza.

Contenere keyword nel nome a dominio / nelle URL non rappresenta più un fattore di ranking

I domini exact match non rappresentano più un vantaggio competitivo. Rimane comunque di fondamentale importanza la presenza di keyword nel tag Title, nell’H1, nel corpo della pagina e nella meta description (anche se quest’ultima impatta solo sul CTR, vedi più su).

Variate il più possibile i vostri Backlink

Ci sono molti grafici su questo argomento, provo a sintetizzarne i concetti.

1) Usate stop word negli anchor text (e, il , da, fra, un, ecc.).

2) Usate più di una parola nei vostri anchor text. Due come minimo.

3) Acquisite qualche link nofollow.

4) Fate in modo di ottenere continuamente nuovi link freschi ogni mese.

5) Acquisite link da molti domini differenti.

6) Acquisite link anche da nuovi domini.

7) Linkate in profondità il vostro sito (non solo l’homepage).

8) Usate molti anchor text brand (es. intraprendere.net, intraprendere, blog intraprendere, ecc.)

Meno pesa la vostra pagina e meglio si posizionerà per le ricerche da mobile

Questo è particolarmente importante per i siti web di attività commerciali locali. Mantenete basso il peso in kilobyte delle vostre pagine, riducendo magari la qualità delle immagini presenti.

 

Valutate quanti di questi fattori di posizionamento riuscite ad incorporare nelle pagine web del vostro sito. Sono sicuro che noterete la differenza!

Come promesso, ecco il link allo studio completo: http://www.searchmetrics.com/en/knowledge-base/ranking-factors/

NB: Se trovi utile il nostro articolo sulla SEO diccelo con un commento. Anche una condivisione con uno dei pulsanti social sarebbe molto gradita. Se poi troverai su Intraprendere gli strumenti e le nozioni che ti aiuteranno davvero a realizzare i tuoi obiettivi, saremo felicissimi di averti tra gli iscritti alla nostra newsletter.

 

Anna Porello

Anna Porello

Imprenditrice digital e cuore pulsante di Intraprendere. Fonda la sua prima startup di entertainment geolocal nel 2006 venduta a una nota azienda italiana. Dopo anni come consulente nei processi di digitalizzazione di grandi imprese, decide di dedicarsi a Intraprendere.net, che co-fonda nel 2016.

COMMENTI

8 risposte

  1. Ottima sintesi dei principali fattori di posizionamento organico. In particolare la visione legata al CTR è molto interessante se consideriamo che passare dalla 4a posizione alla 1a, equivale a raccogliere un numero di click almeno 10 volte superiore.
    Grazie per la condivisione.

    1. Ciao Daniela, grazie a te per il tuo commento. Si ti confermo che le prime 3 posizioni prendono circa il 35% dei click (ovvio è una media delle medie), quindi già passare dalla posizione 4 alla 3 impatta significativamente in termini di delta sulle visite raccolte.

  2. Ottimo articolo, una curiosità quando parli di ottimizzare più keyword nella stessa pagina intendi sempre la stessa keyword ma usando sinonimi o si possono utilizzare anche keyword differenti.. esempio devo ottimizzare tipo “realizzazione siti internet” “realizzazione siti web” “siti web professionali” quindi con la parola chiave seme “siti web” oppure posso anche farlo per parole semanticamente simili ma non appartenenti allo stesso seme tipo
    “realizzazione siti web” “web designer” realizzazione siti joomla” etc etc?

    1. Ciao Pixel Angry, questo è un tema strettamente legato alle keywords su cui si lavora ma in teoria puoi farlo in entrambi i casi. Ti faccio un esempio.

      Nel primo caso immagina un Tag Title di questo tipo “Realizzazione siti internet professionali per il web” (ok è un copy orrendo lato utente e su cui si dovrebbe lavorare ma contiene tutte le combinazioni che citavi).
      Nel secondo caso immagina un Tag Title di quest’altro tipo “Web designer esperto di realizzazione siti web su Joomla”.

      Parlo di tag title per esprimere l’impostazione, poi andrebbe ovviamentedeclinata su tutto il resto della pagina (HX, testi, ALT, link entranti e uscenti, ecc.) e calata all’interno di un’architettura del sito coerente. Ho reso il concetto?

  3. Ciao Giuseppe, mi sono imbattuto nel tuo articolo dal tuo post in G+. L’argomento mi affascina da quasi un ventennio e nonostante i continui cambiamenti degli algoritmi/tecniche/punizioni approntate da Google la trattazione è sempre interessante e invita alle riflessioni. Oggi più che mai si migra alla ricerca locale e credo che questo fattore sia di rilevanza estrema per molte imprese che vogliono in qualche modo apparire nelle ricerche. Spero che presto ci sia qualche big-competitor di Google non tanto per il suo, oramai, dominio assoluto ma che possa essere una valida alternativa per tanti che meriterebbero una posizione in SERP “naturale” e non drogata. Per un parallelismo semplice, mi vanno bene gli ipermercati-giganti con le loro analisi/studi di posizionamento prodotti, brand e carte fedeltà (==suite google) ma se si continua a premiare sempre i soliti finisce che il “pizzicagnolo” sotto casa chiude e non perchè sia di cattiva qualità. Grazie della tua sintesi della sintesi. Ti aggiungo nel reader. Buona giornata.

    1. Ciao Antonio, grazie per il tuo commento. E’ vero ciò che dici sul fatto che Google premi sempre i soliti ma mi trovi d’accordo solo in parte. In realtà ci sono tanti pizzicagnoli sotto casa hanno un potenziale di crescita enorme. E questo grazie alla SEO.
      Pensa a tutte le pizzerie, gli artigiani, i ristoranti che effettuano consegna a domicilio, i lavaggi auto, ecc. Ci sono infiniti business che con un minimo sforzo SEO riuscirebbero ad aumentare la propria audience in modo rapido, economico e veloce. Google lo sa benissimo e infatti spinge di adv (sopratutto youtube) in cui mostra la pizzeria sotto casa / il meccanico / l’idraulico che si fa conoscere tramite Adwords.

  4. Ottimo articolo Giuseppe… ho scaricato il report di searchmetrics tempo fa, ma non ho avuto ancora il tempo di leggerlo tutto. Il tuo articolo è stato un piacevole riassunto. Grazie.

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