Lavorare in Svizzera: Guida Completa per Trovare Lavoro in Svizzera (o Aprire una Società)

lavorare in svizzera

Pur essendo molto vicina a noi la Svizzera ha un mercato del lavoro molto diverso dal nostro e questo spiega, in parte, perché sono tanti gli italiani che desiderano andare a lavorare in Svizzera.

Se anche voi sognate di trovare lavoro in Svizzera, allora questo articolo potrà esservi davvero utile in quanto vi fornirà dei consigli pratici su come cercare lavoro oppure come aprire una vostra società in questo paese.

Tenete presente, prima di tutto, che in qualità di cittadini europei, lavorare in Svizzera per gli italiani è una cosa relativamente semplice da fare in quanto, per ottenere il permesso di soggiorno, è sufficiente recarsi  presso il comune svizzero di residenza con la carta di identità e il contratto di lavoro regolarmente firmato entro due settimane dall’assunzione.

Inoltre se è vostra intenzione soggiornare in uno dei cantoni per meno di tre mesi sappiate che in questo caso non è necessario alcun permesso. Pertanto lavorare in Svizzera risulterà ancora più facile.

Ciò detto occorre però tenere presente che dato che la Svizzera, con un referendum che si è svolto nel febbraio del 2014, ha votato positivamente all’introduzione di una limitazione annua sul rilascio di permessi di soggiorno, è probabile che a breve si possa assistere ad una rimodulazione delle condizioni di accesso al mercato del lavoro da parte di cittadini stranieri ma per il momento, data anche la difficile gestione delle trattative con l’Europa, l’esito referendario non rappresenta ancora un vero ostacolo al desiderio degli italiani di andare a lavorare oltralpe.

Ma vediamo ora nel dettaglio quali sono i vari step da compiere da parte di un cittadino italiano che volesse trovare lavoro in Svizzera.

Il primo paragrafo, come abbiamo detto sopra, è rappresentato dalla richiesta del permesso di soggiorno: di seguito vi spiegheremo come fare per ottenerlo in modo semplice e veloce. Successivamente vi illustreremo dove trovare offerte di lavoro, quali sono i canali principali per trovare lavoro, quali sono gli stipendi medi, il costo della vita in Svizzera e, per non trascurare ogni possibile evenienza, come funziona l’indennità di disoccupazione qualora perdiate il lavoro.

Da ultimo, affronteremo il tema di come fare ad aprire una società in questo paese, dandovi anche alcuni consigli pratici per iniziare al meglio la vostra attività.

Come ottenere il permesso di soggiorno

I passaggi che seguono sono fondamentali per poter iniziare a lavorare in Svizzera. Innanzitutto, occorre sapere che in Svizzera non esiste un unico permesso di soggiorno ma quattro: per essere attivati, tutti quanti richiedono la presentazione di una richiesta presso l’ufficio immigrazione del Cantone di residenza, ma per il resto differiscono molto l’uno dall’altro per termini e condizioni. La differenza principale riguarda la durata del soggiorno ed infatti abbiamo:

  • Permesso L, che può essere richiesto da un cittadino italiano o straniero che voglia lavorare in Svizzera per un periodo compreso fra i 3 e i 12 mesi (entro i 3 mesi infatti non c’è necessità di alcun permesso, mentre superato l’anno occorre usufruire di un’altra tipologia di documento): per ottenerlo, è necessario presentare un contratto di lavoro che attesti il proprio stato di occupazione durante tutto il periodo per cui si fa la richiesta;
  • Permesso B, che si applica invece a cittadini europei che abbiano un rapporto di lavoro in Svizzera di durata superiore ai 12 mesi: questo permesso ha una durata di 5 anni e può subire proroghe se il contratto di lavoro viene rinnovato o si trasforma da contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato (ma la durata può essere anche limitata ad un anno se il detentore di permesso versa in stato di disoccupazione per più di 12 mesi consecutivi);
  • Permesso C, che invece non ha limiti di soggiorno e viene concesso solo a stranieri che abbiano soggiornato in Svizzera lavorando per almeno 5 o 10 anni;
  • Permesso G, che è quello riservato ai frontalieri che però hanno l’obbligo di rientrare almeno una volta a settimana presso il proprio domicilio abituale.

Nel prossimo paragrafo vedremo in dettaglio quali sono le zone della Svizzera dove è maggiore la richiesta di forza lavoro.

Dove sono le offerte di lavoro?

Questo paragrafo interesserà soprattutto coloro che intendono trasferirsi in Svizzera ma non hanno ancora un lavoro. Se anche il vostro interrogativo è “come cerco lavoro in Svizzera” leggete con attenzione quanto segue perché i nostri consigli potrebbero esservi davvero molto utili.

Dato che probabilmente, a meno che non abitiate in una zona di confine o intendiate cercare un’occupazione a distanza, anche per trovare lavoro in Svizzera dovrete trasferire prima il vostro domicilio; il permesso necessario in questo caso è sempre quello di tipo L, valevole da un minimo di 3 a un massimo di 12 mesi, senza però avere diritto, almeno per tutto il periodo in cui non lavorerete, alle tutele sociali vigenti.

Il primissimo consiglio che vi possiamo dare, qualora abbiate intenzione di andare a lavorare in Svizzera, è di frequentare un corso di lingua sulla base del cantone in cui vi volete trasferire. Saprete infatti che in Svizzera essendo uno stato federale si parlano ben 4 lingue (tedesco-svizzero,  francese, italiano e romancio, quest’ultimo parlato nelle valli del Canton Grigioni); quello che non sapete invece è che a meno che non andiate a lavorare in una grande società internazionale la perfetta conoscenza dell’inglese non vi servirà a gran che in quanto, soprattutto nelle realtà più piccole, l’unica lingua utilizzata è spesso quella locale.

L’italiano invece può esservi utile se andate a lavorare nel Canton Ticino, dove gli abitanti parlano la nostra stessa lingua, ma in tal caso dovete considerare il fatto che è molto più difficile trovare lavoro rispetto agli altri cantoni in quanto l’alto tasso di immigrazione italiana dalle zone di frontiera ha certamente ridotto il numero delle opportunità disponibili.

I cantoni svizzeri dove attualmente è più facile trovare lavoro sono invece nell’ordine: Zurigo, che con il 20% delle offerte si colloca al primo posto, seguito da Berna, Aargau, Lucerna e Basilea. Altre città interessanti professionalmente parlando sono Ginevra, Losanna, San Gallo, Bienne, Winterthur e Lugano.

Vediamo ora i siti web e le principali agenzie per consultare le offerte e gli annunci di lavoro attivi.

Quali canali usare per iniziare più velocemente a lavorare in Svizzera?

Non giriamoci intorno: cercare lavoro a distanza potrebbe non essere la soluzione migliore se intendete andare a lavorare in Svizzera. Vivere già in questo paese così come conoscere bene la lingua sono in molti casi le due condizioni fondamentali per aumentare le vostre chances di trovare quanto prima un’occupazione in una delle tante aziende svizzere. Tuttavia, se non ne avete la possibilità o non ve la sentite di trasferirvi subito, potete tentare di trovare un posto tenendo d’occhio i seguenti motori di ricerca su internet suddivisi per settore:

Potete anche consultare gli annunci di alcuni motori di ricerca generalisti come Indeed, Monster, JobCrawlers e così via, inviando il vostro curriculum alle aziende che vi sembrano interessate al vostro profilo.

In alternativa, soprattutto se avete competenze specifiche in un settore molto qualificato, potete provare a sfruttare altri canali offerti dal web come LinkedIn oppure il social network Xing. Una volta preso il primo contatto, potreste fissare un primissimo colloquio da effettuare in video conferenza su Skype.

Atri canali utili sono il portale JobRoom, gestito dal Dipartimento federale dell’economia e della formazione della Confederazione Svizzera, oppure il sito Area-lavoro.ch, anch’esso gestito dall’autorità federale in cui troverete anche informazioni utili sul mercato del lavoro svizzero come ad esempio indirizzi e contatti di tutti gli Uffici di Collocamento e Casse di Disoccupazione cantonali.

Il modo più rapido e semplice per trovare lavoro in Svizzera è comunque quello di consultare una o più agenzie per il lavoro presenti in questo paese; le agenzie svizzere, comprese quelle interinali come Adecco, funzionano benissimo e soprattutto consentono di selezionare le offerte migliori per il proprio profilo.

Di seguito vi riportiamo solo alcune delle agenzie che potrete consultare recandovi personalmente presso una delle sedi locali o collegandovi al loro sito internet. Tenete presente però che ve ne sono anche altre:

Bene, ma quanto si guadagna in Svizzera? Parliamo di stipendi medi nel prossimo paragrafo.

Quali sono lo stipendio medio e il costo della vita in Svizzera?

Non avendo aderito all’unione monetaria europea, la valuta corrente della Svizzera non è l’Euro, ma il Franco Svizzero, il cui valore è, nel momento in cui stiamo scrivendo questo articolo, leggermente superiore a quello della moneta unica: 1 Franco vale infatti circa 0,919  Euro, mentre per cambiare 1 Euro occorrono 1,08 Franchi. Trovate qui il cambio aggiornato.

Questo apprezzamento del valore del Franco Svizzero è frutto delle politiche monetarie adottate dal Governo Svizzero negli ultimi anni e questo spiega anche perché sempre più italiani soprattutto quelli che abitano nelle zone di frontiera preferiscano andare a lavorare in Svizzera piuttosto che trovare un impiego in Italia.

Se ancora non siete convinti, ecco di seguito alcuni dati utili a farvi comprendere quanto possa essere vantaggioso lavorare in Svizzera per gli italiani:

  • Il reddito pro capite medio in Svizzera è pari a circa 58 mila Euro, mentre in Italia non supera i 28 mila euro;
  • Il tasso di disoccupazione svizzero è pari al 4,7%, contro una media europea del 10,7% con punte del 12 proprio in Italia;
  • Le aliquote sui redditi (e questo interesserà soprattutto coloro che sono interessati ad aprire una società cui è riservato l’ultimo paragrafo) sono notevolmente inferiori a quelle applicate dal fisco italiano in quanto non superano il 21,1 per cento, contro una media del 27% per redditi inferiori ai 28 mila euro nel nostro paese;
  • Anche l’Iva è tra le più basse in Europa in quanto non supera l’8%.

Ma in Svizzera lavorare risulta molto vantaggioso per noi italiani soprattutto per il valore più elevato degli stipendi: tanto per fare un esempio, un insegnante di un liceo italiano può arrivare a guadagnare al massimo 1.800 euro netti, mentre in Svizzera il salario mensile di un docente di scuola superiore varia dai  5.272 franchi svizzeri (circa 4.275 euro) nel Canton Ticino ai 6.328 franchi (circa 5.131 euro) a Zurigo.

Stesso discorso per medici, infermieri, operai, manovali e tutte le altre categorie professionali: a parità di lavoro, i salari minimi garantiti in Svizzera sono non solo molto più alti di quelli dell’Italia, ma addirittura d’Europa.

Un addetto nel settore edile ad esempio riceve in media in busta paga ogni mese circa 4.000 euro, quando nel nostro paese un muratore fa lo stesso lavoro per meno della metà del compenso. D’altro canto però la Svizzera ha anche un costo della vita molto alto, secondo solo ad alcune nazioni del nord Europa; e non sono solo immobili e beni di lusso a costare cari, ma anche i canoni di locazione e i beni di prima necessità.

E’ proprio questo il motivo per cui molti italiani preferiscono rimanere a vivere nelle città italiane di confine come Como, Varese, Sondrio e Verbania, affrontando lunghi spostamenti ogni mattina.

E se perdessimo il lavoro? Abbiamo diritto all’indennità di trasferta. Capiamo come funziona.

Come funziona l’indennità di disoccupazione? A chi spetta?

E se, dopo aver lavorato alcuni mesi o anni, doveste rimanere improvvisamente senza lavoro: cosa accade? Avete diritto o meno all’indennità di disoccupazione? Se sì, cosa occorre fare per ottenerla? Di seguito risponderemo a tutte queste domande, ma prima dovete sapere che in Svizzera come in Italia il datore di lavoro non può licenziarvi senza giusta causa e soprattutto durante alcuni periodo considerati protetti come la gravidanza o la maternità.

Inoltre, in Svizzera esistono delle leggi molto severe anche per quanto riguarda l’uguaglianza di trattamento fra uomo e donna e qualora qualcuno dovesse sentirsi discriminato a causa del genere è ammessa la possibilità di presentare ricorso per ottenere l’immediato ripristino del proprio posto di lavoro o l’adeguamento delle condizioni lavorative e del trattamento economico.

Qualora invece perdiate il lavoro e godiate di regolare permesso di soggiorno, la prima cosa da fare è quella di richiedere l’indennità presso l’Ufficio Regionale di Collocamento (URC).

I documenti da presentare, oltre al permesso di soggiorno, sono il documento di riconoscimento, il certificato di domicilio rilasciato dal comune di domicilio e un documento che attesti che siete in possesso di assicurazione AVS. Se il vostro permesso è di tipo L o B dunque con scadenza di uno o 5 anni lo stato svizzero vi darà tempo 6 mesi per trovare un altro posto di lavoro, godendo di una deroga particolare concessa dall’autorità cantonale in fatto di migrazione.

Ma le sorprese non finiscono qui, perché se avete lavorato in Svizzera per almeno 12 mesi nei due anni precedenti il licenziamento avete diritto a ricevere un’indennità di disoccupazione in proporzione al numero di mesi/ anni in cui avete prestato servizio.

Come in Italia però, per ottenere l’indennità è necessario soddisfare alcuni requisiti, come ad esempio il fatto di essere disponibili a seguire dei corsi di formazione organizzati presso l’ufficio per il collocamento di riferimento, che ad interrompere il rapporto di lavoro sia stata la ditta o il datore di lavoro o che l’interruzione dello stesso sia avvenuta per mobbing, mancato versamento del salario o vertenza sindacale; in caso di licenziamento o dimissioni volontarie non avrete diritto invece ad alcuna compensazione.

L’importo dell’indennità è pari al 70% dello stipendio percepito negli ultimi 6 mesi di lavoro (ma potrebbe arrivare anche all’80% qualora la persona che ne fa richiesta avesse uno o più figli); nel caso però il licenziamento fosse avvenuto per giusta causa potrebbe intervenire un meccanismo sanzionatorio che riduce l’importo dell’assegno di disoccupazione.

Ovviamente il diritto al godimento dell’assegno di disoccupazione decade se l’ex lavoratore trova un nuovo lavoro o si trasferisce in un altro paese mentre sta ancora percependo l’assegno.

Anche i lavoratori frontalieri in possesso di permesso di soggiorno G che lavorano nel Canton Ticino hanno diritto a richiedere, in questo caso all’INPS, l’indennità di disoccupazione chiamata NASPI, a patto di essere stati licenziati dal proprio datore di lavoro in modo involontario, di godere di un periodo di contribuzione di almeno 13 settimane negli ultimi 4 anni e di aver lavorato almeno 30 giorni nell’anno precedente all’inizio della disoccupazione. L’importo della NASPI sarà calcolato sulla base della retribuzione degli ultimi 4 anni, ed è solitamente pari al 75% dell’importo percepito in busta paga; l’assegno verrà corrisposto al disoccupato per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi 4 anni, per un massimo di 24 mesi.

E’ prevista anche la possibilità di richiedere la liquidazione anticipata del trattamento per avviare un’attività di lavoro autonomo, in forma di impresa o come socio in cooperativa. Per richiedere la NASPI il lavoratore frontaliero dovrà effettuare questi semplici passaggi:

  • Far compilare al datore o ai datori di lavoro svizzero l’Attestato del datore di lavoro internazionale e  il Trattamento di disoccupazione per i lavoratori frontalieri italiani in Svizzera;
  • Richiedere alla Cassa Disoccupazione Cantonale OCST il modello PD U1, ovvero il modulo europeo per il trattamento di disoccupazione ;
  • Inoltrare regolare richiesta della NASPI tramite la procedura online del sito dell’INPS (o in alternativa tramite patronato);
  • Iscriversi successivamente al Centro per l’Impiego di riferimento.

In ultimo, aprire un’azienda in Svizzera ha indubbi vantaggi. Vediamo in che modo procedere.

Come aprire una propria società

Per chi volesse avviare un’attività in proprio, la Svizzera rappresenta senza dubbio una metà ideale, non solo per la stabilità economica e politica e la bassa pressione fiscale su individui ed imprese, ma anche per le condizioni di maggior benessere diffuso che agevolano i consumi.

Tuttavia, dato che la burocrazia per aprire una propria società è piuttosto diversa da quella dell’Italia e che in ogni cantone le procedure possono seguire un iter leggermente diverso per via dell’autonomia legislativa, all’inizio potreste avere un po’ di difficoltà: nelle righe che seguono vi daremo alcune nozioni di base per poter iniziare la vostra nuova attività imprenditoriale nella Confederazione Elvetica.

Uno degli aspetti fondamentali da conoscere è che non esiste fondamentalmente nessuna differenza procedurale per l’apertura di una società fra un cittadino svizzero e uno straniero, a patto che quest’ultimo nomini come amministratore una persona già residente nella Confederazione.

Le altre formalità da adempiere sono le stesse che spettano ad un cittadino svizzero e sono fondamentalmente quella di aprire un conto in banca intestato alla società, redigere uno statuto ed iscriversi alla Camera di Commercio.

Le principali forme societarie presenti in Svizzera sono la Società a Responsabilità limitata (Sarl) o la Corporazione (SA): la prima è usata principalmente per attività di piccole e medie dimensioni, il capitale minimo richiesto è di circa 20.000 franchi e non sono previste restrizioni sui soci stranieri a patto che almeno uno degli amministratori sia residente in Svizzera; la seconda invece è più adatta per attività di grandi dimensioni e la legge prevede che la maggioranza dei componenti del CdA debba essere residente in Svizzera.

Anche aprire un conto corrente in Svizzera, contrariamente a quello che si pensi, potrebbe  essere un po’ più lungo del previsto, dato che le banche confederali adottano norme molto severe per contrastare il riciclaggio.

D’altro canto però negli ultimi anni sono stati pubblicati dal governo numerosi bandi atti a favorire la creazione di impresa, molti dei quali aperti anche a stranieri, con prestiti agevolati fino al 25% e altri tipi di incentivi come sgravi fiscali, riduzione dei costi per l’energia e il noleggio di infrastrutture e facilitazioni per l’ottenimento dei permessi di soggiorno.

Se state valutando l’opportunità di trasferirvi in Svizzera per aprire una vostra attività imprenditoriale, vi consigliamo di leggere la nostra raccolta di ben 45 idee imprenditoriali per iniziare a lavorare da casa.

Redazione di Intraprendere

Redazione di Intraprendere

La redazione di Intraprendere è formata da un team specializzato in ogni aspetto riguardante il mondo dell’imprenditoria: da come acquisire il giusto mindset per iniziare alle migliori tecniche per promuovere il tuo business.

COMMENTI

2 risposte

  1. Buone informazioni ma non parlate del mondo scolastico. Per avere informazioni sul l’insegnamento a chi bisogna rivolgersi? Per esempio un laureato ( bachelor e master) all’ Accademia di Belle Arti in Italia, che possibilità ha di insegnare in Ticino?
    Grazie.

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