Come si fa il calcolo dello stipendio netto?
In questo articolo ti illustrerò da cosa si compone il costo aziendale dipendente per un’azienda e come si fa il calcolo stipendio netto del lavoratore.
Non mi resta quindi che augurarti “Buona lettura”!
Da cosa si compone il costo aziendale di un dipendente?
Per fare il calcolo costo aziendale dipendente occorre prima di tutto sapere da cosa è composta la sua retribuzione.
Le voci che contribuiscono, infatti, al calcolo busta paga sono molteplici. Queste solitamente includono:
- La paga base;
- L’indennità di contingenza;
- L’elemento distinto della retribuzione (E.D.R.);
- Il superminimo;
- Gli scatti di anzianità;
- Le indennità di funzione ed altre indennità derivanti dalla contrattazione decentrata o di II secondo livello;
- La tredicesima e quattordicesima mensilità;
- I premi di produttività;
- Il TFR o trattamento di fine rapporto;
- Le ore lavorate, comprese le ore di straordinario;
- I permessi goduti (ferie retribuite e non);
- Le ore di malattia, gli infortuni, la maternità e i congedi parentali a carico del sistema previdenziale;
- Gli assegni familiari;
- Gli oneri previdenziali e contribuitivi.
Tutte queste voci contribuiscono a definire non solo il costo di ogni dipendente per un’azienda, ma anche quanto, di fatto, il lavoratore si ritroverà nelle tasche a fine mese.
Come calcolare il costo aziendale di un dipendente
Passiamo ora alla domanda principale di questo articolo, cioè come calcolare il costo aziendale di un dipendente. Per fare questo occorre effettuare il calcolo stipendio netto mensile.
È evidente però che bisogna partire dallo stipendio lordo. Questo non è altro che la somma di alcune voci:
- Paga base;
- Indennità di contingenza;
- Scatti di anzianità;
- Superminimo;
- Ulteriori bonus e incentivi.
- Ore di straordinario;
- Festività abolite che vengono retribuite;
- Ferie non godute;
- Maggiorazione turni ed ore di sciopero (queste ultime in negativo).
Quali sono le tasse da calcolare
Una volta definito lo stipendio lordo, occorre conoscere anche quali sono le tasse da calcolare, che si suddividono in:
- Contributi previdenziali;
- Contributi fiscali.
I contributi previdenziali corrispondono alla parte di retribuzione da versare obbligatoriamente all’Inps e all’Inail. Da notare che questo obbligo non riguarda solo il datore di lavoro, ma anche il lavoratore.
Nello specifico, l’onere contributivo grava per 2/3 sul datore di lavoro e per 1/3 sul lavoratore, anche se materialmente è l’impresa a versarli il 16 di ogni mese attraverso il pagamento degli F24.
Per quanto riguarda invece le trattenute o ritenute fiscali queste corrispondono alle “Imposte” spettanti all’Erario Pubblico, costituite a loro volta da:
- IRPEF, chiamata anche imposta sul reddito per le persone fisiche;
- Addizionali Regionali;
- Addizionali Comunali.
A differenza dei contributi previdenziali, quelli fiscali spettano integralmente al lavoratore, anche se è sempre il datore di lavoro a versarle in qualità di “sostituto d’imposta”, trattenendoli ogni mese dalla retribuzione.
Come calcolare lo stipendio netto
Nei paragrafi precedenti abbiamo visto come si calcola stipendio lordo e quali sono le trattenute su di esso applicate. Ti manca, quindi, pochissimo per sapere come si calcola stipendio netto. L’unica informazione mancante è in effetti l’importo su cui applicare gli oneri sopra definiti.
Devi sapere, infatti, che non tutto il reddito percepito è tassabile. C’è infatti una parte della retribuzione che non è soggetta a tassazione. Si tratta della cosiddetta “Base imponibile”, che corrisponde alla parte di reddito che eccede la soglia “no tax area” di 8.000 euro annue.
Come funziona? È piuttosto semplice.
In base a quanto la retribuzione annua del tuo dipendente eccede questa soglia, saranno applicate in busta paga delle detrazioni fiscali differenziate, dette “detrazioni per lavoro dipendente”.
Oltre alle precedenti detrazioni, vi sono anche altri importi che contribuiscono ad abbassare la tassazione IRPEF da versare. Stiamo parlando delle detrazioni per familiari a carico:
- Coniuge;
- Figli;
- Altri familiari.
Una volta che avrai quindi individuato anche la base imponibile nel calcolo buste paga, non dovrai far altro che decurtare gli importi relativi ai contributi previdenziali e fiscali e il gioco è fatto!
La differenza fra stipendio lordo e stipendio netto è chiamata “Cuneo fiscale”, in quanto corrisponde alla quantità di denaro che l’azienda versa come tasse e contributi previdenziali per ogni lavoratore.
Quindi, quando senti parlare di tagli al cuneo fiscale, questa è una buona notizia, perché significa che, da datore di lavoro, ogni dipendente verrà a costarti un po’ meno in termini di trattenute fiscali e previdenziali.
Come calcolare RAL da stipendio netto
Introduco ora un nuovo concetto, che è quello di retribuzione annua lorda o RAL. Si tratta di un elemento molto importante perché corrisponde, di fatto, a quanto ti costerà annualmente il tuo lavoratore.
Non mi dilungo oltre e ti dico quindi subito che la RAL è composta da 5 voci:
- Il “Minimo contrattuale” (o paga base) corrisponde alla retribuzione minima prevista da contratto;
- Gli “Scatti di anzianità” sono degli importi fissi che vengono aggiunti alla paga base a seconda dell’anzianità di servizio;
- La “Contingenza” non è altro che un quid periodico aggiunto in busta come adeguamento al costo della vita;
- Il “Superminimo” corrisponde ad un quantitativo aggiuntivo di denaro concordato direttamente tra il dipendente e il datore di lavoro;
- L’ “Assegno supplementare” è una componente variabile del Calcolo RAL che varia in base alla Provincia in cui ha sede il lavoro.
Puoi fare il calcolo RAL in due modi:
- Sommando tutte le voci sopra dette;
- A partire dallo stipendio netto mensile del lavoratore.
Chiaramente, il calcolo RAL a partire dello stipendio netto non è un’operazione immediata ma richiede alcuni passaggi. Prima di tutto, devi moltiplicare lo stipendio netto retribuito mensilmente per 13 o 14 mensilità. Questo ti permetterà di sapere qual è il reddito netto annuo del lavoratore.
In base al reddito annuo percepito, potrai definire anche lo scaglione di appartenenza IRPEF, dunque l’entità della tassazione applicata su base percentuale, cui dovrai aggiungere un ulteriore 10% in più relativo agli oneri contributivi. Sommando tale percentuale al reddito annuo netto, otterrai la Retribuzione Annua Lorda o RAL.
Esempio di calcolo dello stipendio netto
Ecco un esempio.
Mettiamo che il tuo lavoratore abbia uno stipendio netto mensile di 1.000 euro. Moltiplicando per 14 mensilità si ottiene un importo di 14.000 euro, cui corrisponde uno scaglione IRPEF pari al 23%.
Aggiungendo anche la parte relativa alle trattenute INPS, si arriva a circa un 30% in più che andrà aggiunto alla retribuzione netta. La retribuzione annua lorda sarà quindi pari a circa 20.000 euro.
Stia pensando di ampliare il tuo organico ma non sai come questo potrebbe incidere sul lato economico? Allora dovresti decisamente leggere questa guida.