Sharing Economy: 4 Dogmi di un Business Model di Successo

Sharing Economy - Business Model

Avrai sicuramente già sentito parlare di “Sharing Economy”: se ancora non sapessi esattamente di cosa si tratta, in questo articolo cercherò di fornirti una definizione chiara soprattutto allo scopo di imboccarti sulla giusta strada qualora tu fossi intenzionato a creare una Start Up di successo in questo settore. Pronto per partire? Andiamo!

Definizione

Con il termine “Share economy” s’intende un sistema socio-economico basato sulla condivisione di risorse umane, fisiche e intellettuali da parte di persone e organizzazioni diverse. Si tratta, in definitiva, di una vera e propria “Economia della condivisione”, alternativa al sistema socio economico attuale che presuppone l’adozione dei principi e della pratica della condivisione in tutti gli aspetti della vita sociale ed economica.

In realtà, mentre la sharing economy intesa come modello globale è ancora alla sua infanzia, guardando agli esempi reali si osserva che molto spesso ciò che viene definito con il termine alternativo di “Consumo collaborativo” si riferisce non tanto all’uso condiviso di beni e di servizi, quanto piuttosto all’accesso a risorse fruibili in modo gratuito da parte della collettività.

Lo scambio di moneta viene di fatto sostituito da altre forme di scambio quali il baratto, lo scambio reciproco di beni usati, il prestito collaborativo, il noleggio temporaneo fino ad arrivare alla concessione di prestiti e micro-prestiti dal basso (crowdfunding) basandosi su un concetto di economia collaborativa e circolare il cui obiettivo finale è quello di favorire la micro-imprenditorialità.

Elementi costitutivi

Le definizione che ti ho appena dato forse ti aiuta a centrare l’argomento, ma per comprendere bene i meccanismi di funzionamento della  Sharing economy, occorre un’analisi più approfondita.

Passiamo dunque in rassegna i 10 elementi costitutivi della Share economy.

1. Persone

Al centro della sharing economy ci sono le persone, intese come individui, membri di una comunità, cittadini ma anche aziende, organizzazioni e associazioni. Le persone sono sia i fornitori di beni e servizi che i destinatari: il modello imprenditoriale dominante è quello della micro-impresa, dove le persone possono stipulare contratti vincolanti tra loro e realizzare scambi peer-to-peer.

Qualora intendessi avviare una Start up nel settore della sharing economy, sappi che per funzionare l’organizzazione interna non dovrà essere di tipo piramidale, ma tutte le componenti del sistema, dai co- proprietari, ai dipendenti e clienti, dovranno concorrere con le loro idee e le loro opinioni alla costruzione del business.

2. Produzione

In un sistema socio- economico basato sul “Consumo collaborativo”, le persone, le organizzazioni e le comunità sono partecipanti attivi che producono o co-producono beni e servizi in modo cooperativo e collaborativo. A questo concorre soprattutto la diffusione dei nuovi media e di internet che consentono lo sviluppo di prodotti e servizi in modo collettivo, trascendendo il confine geografico.

I servizi di welfare sono co-prodotto, sviluppato e fornito, da una vasta gamma di attori che agiscono attraverso i vari livelli sociali esistenti: famiglia, amici, comunità locali, organizzazioni di beneficenza, imprese sociali, aziende ed enti pubblici. Secondo i valori fondanti della sharing economy, la responsabilità sociale è molto forte e l’impatto ambientale del processo produttivo è minimo o nullo.

3. Valore e sistemi di scambio

Presupposto fondamentale della sharing economy è l’affermarsi di una varietà di forme di scambio e di sistemi di creazione del valore basati non più solo sul denaro. Ricompense materiali e immateriali concorrono, insieme, a incoraggiare un’allocazione più efficiente delle risorse. Si può arrivare perfino a stabilire valute alternative, come le timebanks, o “banche del tempo”, in cui il sistema di scambio è basato sullo scambio di servizi misurato in un unità di tempo.

Questo sistema di incentivi oltre a motivare le persone a impegnarsi in attività produttive utili alla collettività, permette anche una migliore distribuzione delle risorse e del tempo.

4. Distribuzione

Nell’Economia della condivisione le risorse sono distribuite e ridistribuite tramite un sistema efficiente ed equo su scala locale, regionale, nazionale e globale. Modelli di proprietà comune come le cooperative, l’acquisto collettivo e il consumo collaborativo sono caratteristiche della sharing economy, promuovendo una giusta allocazione dei beni che avvantaggia la società nel suo complesso. Anche le risorse inattive sono ri-assegnate o scambiate con quelli che vogliono o ne hanno. Questo impedisce che vi siano scarti, oppure che le risorse siano assegnate in modo sbagliato: riciclaggio, upcycling e condivisione del ciclo di vita del prodotto sono le caratteristiche comuni della share economy il cui accesso è consentito solo a società che si allineano su una concezione della proprietà intesa come proprietà condivisa.

5. Pianeta

Tutti gli esempi di sharing economy mettono al centro del sistema le persone ed il pianeta. La creazione di valore, la produzione e la distribuzione operano in sinergia e armonia con le risorse naturali disponibili, promuovendo il fiorire della vita umana nel pieno rispetto della natura e dell’ambiente. La responsabilità ambientale, compresi gli oneri di danno ambientale, sono condivisi tra le persone, le organizzazioni e i governi nazionali. Beni e servizi all’interno di una Economia della condivisione sono progettati per la sostenibilità promuovendo non solo il riutilizzo delle risorse, ma anche modelli che hanno un impatto positivo sul pianeta. Qualche esempio? Un paio di scarpe da ginnastica realizzato con materiali riciclati che hanno semi impiantati nei suole biodegradabili:  quando queste degradano, le piante crescono.

6. Potere

Sharing economy è anche un sistema politico di in cui il potere viene equi-distribuito fra i cittadini annullando ogni forma di disuguaglianza. La circolarità economica e il sistema open source permettono non solo una redistribuzione più equa delle risorse ma anche del potere.  L’accesso al potere e al processo decisionale è facilitato quanto quello all’economia e alla produzione il cui obiettivo finale è l’abbattimento della  disuguaglianza e della povertà. Le persone sono incoraggiate del sistema a diventare cittadini attivi, profondamente impegnati nelle loro comunità e per lo sviluppo degli ambienti in cui vivono e lavorano.

7. Sistema normativo

Secondo l’ottica dell’Economia della condivisione, regole, politiche e leggi sono create tramite un sistema democratico che permette e incoraggia la partecipazione di massa a tutti i livelli. E’ dunque naturale che il sistema normativo col tempo di adegui attivando a sua volta norme e politiche ad incentivo e tutela delle   pratiche di condivisione tra i cittadini e gli imprenditori.

8. Comunicazione

Un sistema basato sulla sharing economy presuppone un accesso alla conoscenza e all’informazione aperto e accessibile. Il flusso di comunicazione è continuo e le informazioni sono  facilmente reperibili sia dai singoli individui che dalle imprese per una miriade di scopi. La tecnologia e le reti sociali permettono il flusso delle comunicazioni e supportano la condivisione delle informazioni. Questo sistema promuove la formazione di competenze altamente qualificate, attraverso una vasta gamma di servizi diversi (pubblici e privati), che rende più facile il conseguimento degli obiettivi di crescita personale ed aziendale.

9. Cultura

Consumo collaborativo presuppone la diffusione di uno stile di vita condiviso e di una cultura in cui gli scambi e la collaborazione fra le persone sono incoraggiati e premiati. La condivisione è visto come un attributo positivo e le persone che condividono sono considerate  vincenti: questo vale in tutti gli ambiti, da quello scolastico a quello lavorativo e perfino privato. La diversità viene considerata una ricchezza e sono incentivate le collaborazioni tra i diversi gruppi. Condivisione e collaborazione sono visti come la linfa vitale che collega i gruppi a tutti i livelli a partire da quello individuale per finire con quello nazionale e sovranazionale.  I modelli di business predominanti di una Economia della condivisione sono: modelli di accesso in base, l’abbonamento, il noleggio e i modelli peer-to-peer.

10. Futuro

La Sharing economy è un robusto sistema economico basato su una visione a lungo termine, in cui sono valutate tutte le possibile conseguenze delle nostre azioni attuali sul futuro. Anche se chiaramente nessuno di noi possiede la palla di vetro, è evidente che realizzazione un sistema economico fondato sui valori della condivisione e della collaborazione non può che generare un modello di vita stabile e sostenibile per tutti gli individui e la collettività. Alla luce di ciò c’è anche la consapevolezza che per poter ottenete determinati obiettivi nel futuro è necessario un cambio reale di prospettiva nel modo di concepire l’attività imprenditoriale ed il commercio.

I Pilastri essenziali per avviare una Start up di successo

A questo punto sarai davvero curioso di sapere come fare a sfondare con la sharing economy. Esempi di aziende di successo in questo settore non mancano, basti pensare alle piattaforme online Airbnb e Zipcar che attualmente sono in grado di competere per numeri e qualità del servizio con le grandi catene alberghiere e le società di noleggio auto più prestigiose.

Ciò che ci interessa adesso è comprendere come fare a realizzare una Start up di successo nel settore della share economy: analizzeremo quindi quali sono le delle molle decisionali che spingono le persone a condividere quello che hanno con altre persone, dunque ciò che alimenta l’Economia della condivisione, e come sfruttare questi elementi per creare il tuo modello di business.

1. Che cosa alimenta l’Economia della condivisione

Le persone condividono soprattutto a causa di 4 ragioni:

  • ragioni sociali (per incontrare nuove persone),
  • ragioni economiche (per risparmiare),
  • ragioni pratiche (per risparmiare tempo)
  • ragioni sostenibili (per proteggere l’ambiente).

Una qualunque Start up che voglia inserirsi nel settore non potrà esimersi dal riconoscersi in questi valori, assicurando il soddisfacimento di almeno alcuni di essi da parte delle persone che usufruiscono dei suoi beni e servizi. Se ad esempio tu volessi cimentarti nella creazione di una piattaforma di car sharing, dovrai per forza far attenzione che le persone siano incentivate ad usare il tuo sito basandosi sul soddisfacimento delle ragioni sociali, economiche, pratiche e sostenibili dette sopra.

2. Come sviluppare un modello di business

Solo se le persone sono disposte a condividere si può avere Sharing economy. Tuttavia al fine di condividere entrambe le parti devono essere affidabili. La fiducia è il fattore più importante per convincere le persone ad interagire con la tua azienda e ad utilizzare il tuo servizio: ovviamente questo vale in qualunque settore, ma in tutti i vari esempi di sharing economy si è visto come l’elemento premiante sia prima di tutto il godere di una buona reputazione.

Probabilmente ti starai chiedendo come fare a creare la fiducia fra estranei: il segreto in questo caso sta nell’uso appropriato dei canali di comunicazione. In verità, le aziende che lavorano all’interno di questo modello di business dovrebbero essere in grado di fare un passo indietro e permettere ai consumatori di plasmare loro stessi l’immagine della loro azienda.

3. Vendere esperienze, non prodotti

Nella share economy la gente non desidera solamente acquistare un prodotto, ma ciò che vuole realmente è entrare in rapporto con altre persone: in altre parole non sono i prodotti, ma è l’esperienza di condivisione che conta. Prendi ad esempio Airbnb: nelle proprie  campagne promozionali, più che i servizi offerti dalla piattaforma (noleggio di case vacanza), mette in evidenza l’esperienza di condivisione vissuta dai suoi consumatori.

La società di car sharing danese peer-to-peer GoMore pubblica invece sul proprio sito numerose citazioni di utenti che si dichiarano soddisfatti per il servizio ottenuto sottolineandone i risvolti sociali, economici ed ambientali.

Conclusioni

Grazie ad internet e alla tecnologia il futuro della sharing economy è certamente luminoso. Mai prima d’ora la popolazione è stata in grado di connettersi e condividere i beni e servizi con tanti altri soggetti in tutto il mondo. Ma per avere successo in questo nuovo ed eccitante mondo del commercio dovrai prima di tutto guadagnarti la  fiducia degli utenti, mettendo al primo posto del tuo business autenticità e trasparenza.

Inoltre, facendo un passo indietro e lasciando che siano le persone a modellare molti aspetti della tua vita aziendale, dovrai essere sempre pronto ad accogliere il contributo degli altri per arricchire, potenziare e modificare i tuoi prodotti e servizi.

Quindi, dovrai essere sempre consapevole dei 4 valori fondamentali – ragioni sociali, ragioni economiche, ragioni pratiche e ragioni sostenibili – integrandoli gli uni con gli altri come una parte importante dell’esperienza di Economia della condivisione.

Anna Porello

Anna Porello

Imprenditrice digital e cuore pulsante di Intraprendere. Fonda la sua prima startup di entertainment geolocal nel 2006 venduta a una nota azienda italiana. Dopo anni come consulente nei processi di digitalizzazione di grandi imprese, decide di dedicarsi a Intraprendere.net, che co-fonda nel 2016.

COMMENTI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Iscriviti alla Newsletter ...