Come Brevettare un’Idea: Tutto Quelli che Devi Sapere per Riuscirci

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Le idee, si sa, sono volatili, ma se vuoi che la tua idea sia solo tua devi necessariamente brevettare un’idea.

Richiedere un brevetto significa infatti avere diritto di vendere e commercializzare la propria invenzione nello stato in cui è depositata la proprietà intellettuale.

Vedremo insieme alcune informazioni essenziali per gli inventori che hanno sviluppato un prodotto o un attrezzo particolare di cui vogliono formalmente possedere la proprietà intellettuale.

Cos’è un brevetto?

Il brevetto è una certificazione che consente all’inventore di un prodotto, un materiale, uno strumento o una tecnica di poterla vendere e commercializzare nel Paese in cui è stato richiesto il permesso.

L’ente che si occupa di analizzare le richieste è, per l’appunto, l’Ufficio Brevetti.

Questo centro non si occupa solo di verificare che il prodotto sia inedito e non sviluppato a partire da un plagio, ma garantisce che l’idea possa venire utilizzata solo dietro consenso dell’inventore: se dovessero esserci problemi in questo senso, è possibile impostare una causa attraverso l’ente di controllo.

Bada però, non tutte le scoperte o le tecniche possono essere brevettate; ti riassumo brevemente gli oggetti e i prodotti brevettabili e non.

Passibili di brevetto

  • Invenzioni di ogni ramo della tecnica
  • Macchinari e strumenti
  • Oggetti d’uso quotidiano
  • Dispositivi elettronici
  • Procedimenti (chimici e non)
  • Alimenti
  • Composti
  • Sostanze

Non passibili di brevetto

  • Scoperte, teorie scientifiche o metodi matematici
  • Piani, principi e metodi per attività intellettuali, giochi o attività commerciali
  • Programmi di elaborazione
  • Presentazione di informazioni

All’interno di alcune categorie, come i software (non brevettabili) possono invece essere incluse parti brevettabili.

Brevettare un’idea: tipi di brevetto

I tipi di brevetto sono due: quello per invenzione e quello per modello di utilità.

Il brevetto per invenzione mira a risolvere un problema tecnico fino a quel momento senza soluzione. Sono brevetti la Moka (inventata da Bialetti), le cinture di sicurezza (inventate in Volvo da Bohlin), il microchip di Faggin.

Il brevetto di invenzione ha una durata pari a 20 anni e non può essere rinnovato alla scadenza.

Il modello di utilità, invece, non esiste in tutti i Paesi. Dura solo 10 anni e non è rinnovabile, è più facile da ottenere (perché non richiede esami e test specifici), ma anche più difficile da proteggere.

Viene utilizzato per le migliorie fatte ad altri oggetti già esistenti, che aumentano le possibilità d’uso, la facilità, l’utilità o le possibilità di costruzione.

Esempi di brevetti per modelli di utilità sono gli oggetti per mancini, come mouse, forbici o coltelli: l’oggetto è già esistente, ma viene modificato per adattarsi meglio ad una specifica esigenza.

Esiste la possibilità di richiedere un doppio brevetto, di entrambe le tipologie: sarà l’autorità a scegliere quale delle due soluzioni sia la più adeguata.

I diritti del titolare del brevetto

I diritti di chi brevetta sono la possibilità di vietarne l’uso a terzi, vendere, produrre o importare la propria invenzione.

La legge preveda che i trasgressori possano essere perseguiti secondo il codice legale vigente.

Quando decade il brevetto?

Il brevetto decade, ovvero quando l’oggetto può essere riprodotto, venduto e usato al di là delle volontà dell’inventore, in tre casi:

  • Scadenza della durata (10 o 20 anni, a seconda della tipologia).
  • Mancato pagamento delle tasse annuali (con sei mesi massimi di ritardo).
  • Mancata realizzazione dell’invenzione (cioè se l’invenzione non viene attuata entro tre anni dalla concessione del brevetto, entro quattro dal deposito della domanda e se sono passati più di due anni dall’ottenimento della concessione obbligatoria all’inventore).

I requisiti necessari per brevettare un’idea

Il primo requisito da possedere per richiedere un brevetto è l’originalità: non deve mai essere stato depositato in nessun Paese e ovviamente non deve copiare un prodotto già esistente.brevettare un'idea, requisiti brevetto, brevettare un'idea, brevettare unidea

Il prodotto brevettato deve essere quello che sposta l’asticella della conoscenza e della capacità di risolvere un problema fino a quel momento insoluto.

Il brevetto deve essere lecito: l’oggetto non può ledere il costume, l’ordine pubblico o i diritti umani. Questa caratteristica è difficile da valutare e dipende dal periodo storico in cui la richiesta viene depositata.

Il terzo requisito è l’industrialità: la soluzione proposta deve essere riproducibile in aziende specifiche, in modo da poter essere utilizzata (sempre a norma di legge) dal più alto numero di persone possibili che possono trarne benefici.

Iter procedurale per brevettare un’idea

Come depositare un brevetto? Anzitutto, bisogna preparare un fascicolo di documenti specifici che costituiscono la richiesta della certificazione e la spiegazione del progetto.

Non è indispensabile depositare invece un prototipo.

Prima di fare richiesta per brevettare un’idea è necessario far esaminare ad un consulente la documentazione allegata all’invenzione per sapere se è brevettabile o no.

Questi documenti sono particolarmente importanti per i brevetti “difficili”, come quelli di software o alimenti.

Se tutti i documenti sono in ordine, si può redare un fascicolo a norma di legge con indicazioni molto dettagliate sul prodotto da brevettare. È necessario dotarlo anche di disegni, schemi e didascalie che migliorino la comprensione dell’idea.

Il fascicolo va inviato all’Ufficio Brevetti di competenza territoriale con la copia della richiesta firmata e con gli allegati richiesti dall’avviso pubblico.

L’Ente che analizza il fascicolo è l’EPO, European Patent Office, che indaga attraverso banche dati l’originalità del prodotto. Dall’EPO viene anche analizzata l’efficacia delle motivazioni del richiedente: l’invenzione deve essere sufficientemente innovativa da meritare la protezione conferita dal brevetto.

L’ufficio brevetti italiano riceve risposta e la comunica entro 9 mesi dal deposito dell’inventore.

Nelle scelte da segnalare da parte dell’inventore c’è anche la territorialità del brevetto: si può scegliere una certificazione nazionale (che vale solo in Italia), una europea o un brevetto internazionale.

Quanto costa brevettare un’idea?

Ma quanto costa depositare un brevetto? Una parte delle spese è facilmente prevedibile, seguendo lo schema proposto dal Ministero dello Sviluppo Economico nella sezione “brevetti”, e consta di:

  • Nel caso in cui il fascicolo completo sia inviato in formato elettrico: 50 €
  • Nel caso in cui il fascicolo cartaceo sia di massimo 10 pagine: 120 €
  • Nel caso in cui il fascicolo cartaceo sia di lunghezza compresa tra 11 e 20 pagine: 160 €
  • Nel caso in cui il fascicolo cartaceo sia di lunghezza compresa tra le 21 e le 30 pagine: 400 €
  • Nel caso in cui il fascicolo cartaceo superi le 50 pagine: 600 €
  • Per ogni rivendicazione di brevetto oltre la decima: 45 €
  • Per la ricerca, in assenza di traduzione in inglese, delle rivendicazioni: 200 €
  • Per la domanda di licenza obbligatoria: 500 €
  • Per la concessione di licenza obbligatoria: 1400 €
  • Per i diritti di deposito di modelli di utilità: 50 € se in formato elettrico, 120 € se in formato cartaceo
  • Per i diritti di licenza obbligatoria: per la domanda 500 €, per la concessione 1400 €

Quello che è difficile da prevedere è l’onorario dell’eventuale consulente incaricato della redazione del fascicolo di richiesta.

Quando ti domandi quanto costa un brevetto devi tenere conto anche delle tasse annuali da versare per mantenere la proprietà intellettuale sull’oggetto o il procedimento. Esse aumentano all’aumentare dell’età del brevetto e sono comprese, a partire dal quarto anno, tra i 60 e i 650 €.

Bene, adesso sai come brevettare un’idea, ma dopo aver depositato il brevetto verrà il momento di guadagnare con la tua invenzione: quindi non ti resta che scoprire come dare vita alla tua startup di successo!

Anna Porello

Anna Porello

Imprenditrice digital e cuore pulsante di Intraprendere. Fonda la sua prima startup di entertainment geolocal nel 2006 venduta a una nota azienda italiana. Dopo anni come consulente nei processi di digitalizzazione di grandi imprese, decide di dedicarsi a Intraprendere.net, che co-fonda nel 2016.

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