7 Punti Fondamentali per Redigere il Business Plan Perfetto

Business plan esempio

Il business plan è di fondamentale importanza: non pianificare un business significa pianificarne il fallimento.

È questa una delle massime che più frequentemente si possono sentire da chi fa business negli USA, persone da cui potresti sicuramente imparare qualcosa, anche se le dimensioni della tua azienda saranno, almeno all’inizio, estremamente ridotte.

Fare un business plan infatti non è qualcosa che compete soltanto a chi sta facendo partire una multinazionale, ma si tratta di uno strumento di pianificazione fondamentale anche e soprattutto per chi ha davvero interesse a far fruttare la propria impresa.

Di che informazioni hai bisogno? Come si prepara al meglio un business plan? Quali sono i passi da seguire? Quali sono le cose da non dimenticare?

Nella guida che segue troverai i sette passi fondamentali per preparare un business plan a prova di fallimento.

Il primo passo: il sommario

Il primo passo per chi vuole fare un business plan è quello del sommario. Subito dopo il titolo è necessario organizzare un piccolo riassunto, ben organizzato anche graficamente (possibilmente per punti facilmente individuabili).

Si tratta di un passaggio di fondamentale importanza, in quanto metterà subito davanti ad eventuali finanziatori e a chi dovrà leggere il documento (pensiamo anche alla banca o eventuali soci) quali siano le tue intenzioni.

Il secondo passo: la descrizione della tua attività

Altrettanto importante è, se hai davvero intenzione di preparare un business plan al meglio, una breve descrizione della tua impresa. Dovrà necessariamente seguire il sommario e dovrà parlare di quello che pensi di fare una volta iniziata l’attività.

In questa specifica sezione dovrai occuparti della situazione attuale di mercato e di quelle che secondo te sono le prospettive future. In questa sezione sarà anche importante descrivere, in modo il più dettagliato possibile, gli ultimi sviluppi del mercato: quali prodotti hanno riscosso successo? Come si sta evolvendo il mercato?

Il terzo passo: le strategie di mercato

Questo è il punto che forse richiede il maggior numero di ricerche. Prima di parlare di strategie di mercato a chiunque legga il tuo business plan, dovrai infatti necessariamente spiegare il mercato e, cosa più importante, individuare quali sono i big player del settore, ovvero quali sono le aziende di maggior successo e come pensiamo di poter andare a insidiare la loro posizione.

Il quarto passo: l’analisi competitiva

Una volta che avremo individuato il mercato di riferimento, dovremo passare all’analisi dei competitor diretti. Dovremo individuare i punti di forza e di debolezza delle aziende che sono già presenti sul mercato. Come possono essere insidiate? Quali sono i talloni di Achille di queste imprese? qual è il tuo vantaggio competitivo?

Il quinto passo: design, produzione, idee

Nel business plan che stai preparando dovrai necessariamente occuparti anche del prodotto o servizio che vuoi vendere. Non che le altre sezioni siano meno importanti, ma è qui che giochi il grosso delle carte: a poco vale infatti avere a disposizione un piano di marketing dettagliato e un’analisi dei competitor se il tuo prodotto o servizio non sarà in grado di proporsi in modo efficace sul mercato e  rispondere alle esigenze dei clienti.

In questa sezione dovrai descrivere tutto il ciclo del prodotto, dal suo concepimento alla sua realizzazione, non tralasciando alcun tipo di dettaglio. Quanto costerà? A quale prezzo pensi di poterlo ottenere? Perché un cliente dovrebbe scegliere un tuo prodotto invece di uno della concorrenza?

Il sesto passo: pianificazione delle operazioni e del management

Non basta avere un buon prodotto e effettuare una ricerca di mercato accurata per avere matematicamente successo. All’interno del tuo business plan dovrà essere chiaro come pensi di far crescere l’attività anche “day by day”. Deve essere specificata la calendarizzazione dell’attività, includendo quelle ordinarie e non solo quelle straordinarie.

All’interno del piano devono essere indicate quelle che sono le modalità di management: chi prenderà decisioni e perché. Anche nel caso in cui tu voglia aprire la tua azienda da solo, dovrai spiegare nel piano di business quali sono le tue qualità di manager e nel caso in cui questo fosse necessario, anche procedere con l’individuazione dei collaboratori strategici.

Il settimo e ultimo passo: spese fisse, spese variabili, costi dell’operazione

Chiuderai questo documento con quello che è l’ultimo degli aspetti fondamentali per avviare un’impresa, ovvero i costi che sono collegati all’avvio dell’azienda e all’esercizio delle sue attività. Di quanto denaro avrai bisogno per far girare l’impresa? Quali sono i costi fissi? Quali sono i costi variabili che invece sono da collegarsi con i livelli produttivi?

Una volta che avrai inserito anche questo tipo di informazioni, il tuo business plan sarà finalmente pronto.

Per redarre il Business Plan perfetto devi ricordarti che stai scrivendo anche per gli altri

In chiusura ci preme ricordarti che il business plan non è un documento che interessa soltanto noi stessi che lo scriviamo, ma può essere di fondamentale importanza per quanto riguarda sia i finanziamenti che dovremmo ottenere in banca (oppure da parenti e amici), sia per quanto riguarda l’ingresso di eventuali soci.

Cerca dunque di essere più chiaro possibile durante tutta la stesura del documento, individuando in modo imparziale e indipendente i punti di forza e di debolezza non solo dei competitor, ma anche quelli del tuo progetto, offrendo al contempo una soluzione. Offrire una soluzione ad un problema reale è qualcosa di molto più interessante che far finta che il problema non esista.

Per velocizzare la stesura del documento e capire tutti gli attori coinvolti nel tuo business per una descrizione più chiara ti invitiamo ad utilizzare il business model canvas, un modello che ti permetterà di redigere il tuo business plan in 30 minuti, leggi qui come.

Anna Porello

Anna Porello

Imprenditrice digital e cuore pulsante di Intraprendere. Fonda la sua prima startup di entertainment geolocal nel 2006 venduta a una nota azienda italiana. Dopo anni come consulente nei processi di digitalizzazione di grandi imprese, decide di dedicarsi a Intraprendere.net, che co-fonda nel 2016.

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