Twitter ha investito solo 15$ per il suo iconico logo. La Nike ne ha invece spesi 35$ per il suo baffo. Per realizzare il logo perfetto per la tua compagnia non devi necessariamente spendere molti soldi. Dovresti, piuttosto, investire tempo ed energie per analizzare cosa dovrebbe comunicare.
I colori di alcuni loghi sono più potenti del logo stesso: pensa al rosa di Barbie, al rosso di Coca Cola o all’arcobaleno di colori di Google.
Scopri esattamente cosa i colori del tuo logo stanno comunicando ai tuoi potenziali clienti.
Loghi e Colori
Il Rosso viene associato con l’intensità del sangue e del fuoco. Ti comunica attività, emozionale, passionalità, intensità, aggressività, fiducia, amore.
Il Blu viene associato alla profondità e sicurezza del cielo e del mare. Ti comunica confortevolezza, fede, conservatore, comprensione, chiarezza, confidenza, calma, fiducia.
Il Giallo viene associato all’energia e alla gioia del sole. Ti comunica gioia, vitalità, energia, freschezza.
Il Verde viene associato all’armonia della natura. Ti comunica calma, relax, fiducia, pace, speranza.
Il Viola viene associato al lusso e alla regalità. Ti comunica fascino, potere, nostalgia, introspettivo, romantico.
L’Arancione viene associato alla felicità del sole e ai tropici. Ti comunica entusiasmo, creatività, determinazione, stimolazione dell’attività mentale.
Il Nero viene associato con la formalità ed il mistero della notte. Ti comunica audacia, serietà, lusso.
Il Rosa viene associato ai tratti femminili. Ti comunica amore, dolcezza, calore, sessualità.
Il Marrone viene associato al nutrimento della madre terra. Ti comunica affidabilità, assistenza, attendibilità.
I loghi ci influenzano già da molto piccoli
Uno studio dell’Università di Amsterdam ha utilizzato dei loghi famosi, privati del nome come la M di McDonald’s o il pittogramma di Nike, per misurare il riconoscimento dei brand nella prima infanzia e i dati condivisi sono estremamente interessanti:
- 3-5 anni è l’età in cui iniziamo a comprendere che un logo è un sinonimo di un prodotto.
- 7-8 anni è l’età in cui riusciamo a ricordarci costantemente di un logo.
Inoltre mentre solo 67% dei bambini fra i 2 ed i 3 anni è riuscito ad associare un logo con il relativo prodotto, ad 8 anni la percentuale è già del 100%.
Quanto vale un logo?
Che la sua creazione sia stata molto costosa o estremamente economica, è indubbio che i loghi creino valore. Qui sotto ci sono i 10 brand di maggior valore del mondo.
C’è poi una ristretta cerchia di loghi che possiede un valore così grande che non ha bisogno di essere accompagnato dal nome del marchio per essere riconosciuto.
Ma quanto costa creare un logo?
Ci sono loghi che sono costati moltissimo e altri che non sono costati assolutamente nulla. Nella maggior parte dei casi però i loghi più iconici sono stati concepiti grazie a team di professionisti, direttori creativi, designer e focus group per investimenti del valore di diversi milioni.
I loghi che sono costati moltissimo
Olimpiadi di Londra 2012 – Costato 665.500 $
Il suo creatore, Wolff Olins, credeva che questo logo esprimesse “le qualità di Londra, come moderna, raffinata città”. Per milioni di critici però, sembra un mucchio di blocchi incastrati, e questa è la battuta più comune su uno dei loghi più costosi del mondo.
Nuovo logo di Pepsi – Costato 1.000.000 di $
Il logo milionario, modificato nel 2008, è stato criticato per essere un plagio del logo di Barack Obama. Si dice che l’agenzia che si è occupata del suo design, per giustificarne il costo abbia prodotto un documento di 27 pagine “Strategia di Design Mozzafiato”, spiegando i richiami che il nuovo logo avrebbe con Da Vinci, con lo Yin-Yankg e con il Nastro di Mobius.
Nuovo logo della BBC – Costato 1.800.000 $
Il gigante televisivo ha raddrizzato il suo logo obliquo nel 1997 per avere una migliore qualità sullo schermo, usando il font Gill Sans. Lo stile del carattere fu inventato da Eric Gill, un tipografo inglese (1882 – 1940) che fu anche lo scultore chiave dell’originale edificio della BBC nel 1932
I loghi che non sono costati nulla
Questi iconici loghi sono stati creati dai titolari stessi delle rispettive aziende.
Microsoft – Costato 0 $
Il redesign del logo è stato portato avanti da un team interno di designer nel 2012, ed è stato il primo in 25 anni. Esperti di design affermano che se la sua realizzazione fosse stata firmata da un pubblicitario famoso, avrebbe avuto un costo compreso fra i 250.000 e i 500.000 $.
Google – Costato 0 $
Il primo logo di Google è stato creato da uno dei due co-fondatori, Sergey Brin, su un programma grafico gratuito, GIMP. Sergey ha sempre affermato di esserne molto orgoglioso, non tanto del suo design, ma del fatto che sia stato capace di usare GIMP, un programma estremamente complesso da utilizzare.
Coca Cola – Costato 0 $
Il logo originale venne creato da uno dei co-fondatori, Frank M. Robinson, che suggerì che le due C presenti nel nome sarebbero state molto utili nelle pubblicità. Oggi, Forbes ha stimato in 55.000.000.000 $ il valore del brand.
I loghi che sono costati solo una manciata di Dollari
Twitter – Costato 6 $
Twitter ha acquistato questo logo da iStockphoto. L’artista, Simon Oxley, afferma di averci guadagnato 6$. L’agenzia americana che si è occupata di trasformare l’immagine originale in un logo (facendo piccolissimi cambiamenti) semplificando l’immagine dell’uccellino, ha ricaricato il tutto di 5.000 $.
Nike – Costato 35 $
Phil Knight, co-fondatore della Nike, offrì nel 1971 la possibilità di creare diagrammi, grafici, e il famosissimo baffo, ad uno studente di design dopo aver appreso che aveva bisogno dei soldi per comprare le pitture ad olio. Vedendo il baffo per la prima volta, Knight non ne rimase particolarmente colpito ma disse speranzoso “migliorerai”
Ti è piaciuto questo articolo? Leggi la seconda parte che racconta la storia dei cambiamenti nel tempo dei loghi più famosi al mondo, o L’approfondimento sulla psicologia dei colori nel marketing e nel Branding
10 risposte
Posso attaccare un pippone? ehehe
il logo, il colore appartengono ad un alfabeto invisibile di cui pochi conoscono l’esistenza… un alfabeto universale che supera i confini e le barriere linguistiche. Un segno per identificare non solo una parola ma addirittura un emozione, un concetto, un’intera filosofia…
Questo avviene non solo a livello commerciale e aziendale ma anche nella vita di tutti i giorni, basti pensare agli isotype (segnaletica) che ci guidano attraverso i luoghi pubblici, una freccia indica la direzione da seguire pur non utilizzando alcun tipo di parola, un cuore da un significato univoco e globale a concetti come amore, passione etc…
Se analizziamo la storia umana, la prima cosa che l’uomo ha utilizzato per comunicare non è stata la parola o la scrittura ma un linguaggio visuale, (graffiti rupestri) questo lascia intuire che il cervello (noto per intraprendere d’istinto la scelta meno faticosa) lo riconosce come miglior metodo comunicativo…
Il colore è un argomento davvero complicato, per comunicare attraverso un colore esistono tanti fattori da tenere in considerazione oltre a quelli da voi descritti nell’articolo (che sono estremamente corretti ma leggermente generalisti e legati ad una percezione globale e leggermente occidentale).
Di solito i 3 fattori da tenere in considerazione nel processo di scelta cromatica sono:
1- l’associazione universale (l’arancia è arancione, il cielo è azzurro…) ovvero tutto il mondo identifica in quella determinata cromia lo stesso elemento e i concetti ad esso associati
2- l’associazione culturale (il colore verde per un occidentale è la natura per un arabo è riconducibile alla religione, il bianco per l’occidentale è vita per l’orientale è morte etc…) ovvero ogni parte del mondo ha sviluppato determinati standard culturali legati ovviamente anche alla percezione cromatica
3- l’associazione personale (mi piace il rosso, compro una maglia rossa) che rispecchia il gusto personale di ciascuno di noi (questa associazione bisogna conoscerla unicamente per imparare a NON utilizzarla mai) in quanto ognuno di noi è unico 😉
Quindi, se si intende lavorare nel campo della comunicazione bisogna imparare da subito che i colori non sono quella cosa bella e giocosa che pensavamo… ma uno dei nostri peggiori nemici con cui dobbiamo imparare a combattere sfruttando i suoi punti deboli eheheh (quanto sono epico).
Detto ciò… ultimamente (soprattutto in Italia) con il branding e la progettazione grafica stiamo facendo una cagata dietro l’altra… (vedi link alla fine di questo pippone).
Insomma il pippone è durato fin troppo… perdonatemi ma volevo dire la mia 😉
per farmi perdonare vi lascio un paio di link belli belli a video (ovviamente miei) inerenti all’argomento.
Nella vita ci vuole CU…ore: https://www.youtube.com/watch?v=ynBAeimCriw
ITALIA, paese di CO…pioni: https://www.youtube.com/watch?v=9EZuBs8p1i0
TESTA di CO…da: https://www.youtube.com/watch?v=gh21QGYCjGY
TANTE BELLE COSE FRESCHE A TUTTI!
Giuseppe, grazie per il commento, è davvero interessante il tuo parere. Mi ha colpito particolarmente quando dici che “il colore verde per un occidentale è la natura per un arabo è riconducibile alla religione, il bianco per l’occidentale è vita per l’orientale è morte”.
Sai dove posso trovare degli approfondimenti sul tema?
PS: complimenti per i video! 😉
Ciao mio omonimo… scusa ancora per il pippone…
non saprei dove puoi trovare degli approfondimenti in merito
io se vuoi posso girarti i pdf delle presentazioni che faccio agli studenti
Ma sono fatte in modo da parlarci sopra quindi non spiegano approfonditamente la cosa…
Penso che cercando “color theory” o “psicologia del colore” su big G qualcosa ti venga fuori…
Famme sapè!
CIAO!
Omonimo, i pipponi costruttivi sono i benvenuti.
Grazie per i consigli, a presto! 🙂
ciao,
bell’articolo, Complimenti, sul colore bianco che rappresenta la morte in Oriente ci sono vari riferimenti, soprattutto in libri sulle tradizioni funerarie orientali, puoi vedere un articlo veloce qui:
http://www.oltremagazine.com/?id_articolo=1031
un caro saluto
U
Ciao Umberto, grazie per il tuo commento, per i complimenti e per il link (interessante!)
Torna presto su queste pagine,A presto!
“Se non ti HAI ancora letto la prima parte, fallo subito!”? Oh Signùr!
Oggettivamente un refuso che fa venire i brividi. Grazie mille della segnalazione Guido, è stata corretta.
Grazie a voi per l’ottimo articolo.
“Solo chi non fa non sbaglia”
Un’ottima creazione logo è una cosa importante se non fondamentale per un’azienda, infatti come si può notare le migliori aziende hanno dei loghi perfettamente comunicativi ed espressivi molto efficaci.