Il fido bancario altro non è che l’impegno da parte della banca di mettere a disposizione del proprio cliente una somma di denaro, al di fuori di quelle già ottenute tramite prestito o in disponibilità sul conto corrente. Si tratta dunque di una sorta di prestito anomalo, anche se assimilarlo a questa particolare categoria di contratti è molto problematico, come avremo modo di vedere insieme nelle prossime righe.
Che cos’è il fido bancario? Come funziona? Come si può ottenere? È più o meno conveniente di altre forme di prestito o di altre linee di credito che possono essere accese presso la banca? Quali sono i tassi generalmente applicati?
Ne parleremo nella guida di oggi, una guida pratica che ha come obiettivo quello di fornirti gli strumenti necessari per valutare il fido bancario in quanto tale, contrapponendolo anche ad altri tipi di strumenti che sopperiscono alla stessa funzione.
Che cos’è il fido bancario?
Come abbiamo detto nell’introduzione, il fido bancario altro non è che una somma di denaro che viene messa a disposizione da parte della banca a favore del proprio cliente. La somma in questione non viene erogata come se fosse un prestito, ma viene semplicemente permesso al cliente di andare in scoperto per la somma indicata dal fido bancario stesso. Anche le modalità di rimborso sono diverse da quelle del prestito.
Il fido bancario non viene infatti rimborsato a rate e non è erogato, nel senso che possiamo avere a disposizione un fido bancario senza mai utilizzarlo. Si tratta di una forma di garanzia e di possibilità di spesa che la banca accende a favore del cliente. Nulla di più, nulla di meno.
A chi può essere erogato un fido?
Il fido bancario viene tipicamente erogato a favore delle aziende, anche se non è raro vedere fidi bancari che vengono accesi anche a favore di persone fisiche.
Vale comunque la pena di ricordare che le procedure che portano all’accensione di un affido bancario sono di tale portata da rendere papabili soltanto quei clienti dal profilo patrimoniale e reddituale praticamente perfetto.
Le banche si preoccupano sempre infatti, come farebbero d’altronde nel caso dell’affido di una somma di denaro tramite prestito, della solidità finanziaria del soggetto che riceve la prestazione, ovvero di valutare la possibilità che questo restituisca le somme che sono state messe a disposizione.
Fido bancario: come funziona
Abbiamo parlato fino ad ora di fido bancario come se si trattasse di un unico strumento dalle caratteristiche omogenee. Le cose non stanno così, perché è possibile all’interno della suddetta categoria individuare almeno 7 diversi tipi di fidi bancari che gli istituti finanziari riconoscono ai clienti, tipicamente alle aziende.
Li analizzeremo uno per uno, sottolineando però il fatto che tipicamente, per il cliente per così dire normale, soltanto i primi quattro hanno un qualche interesse o rilevanza.
Fido bancario di cassa – il classico
Il primo degli strumenti che andremo ad analizzare all’interno di questa categoria è il fido di cassa, quello più classico e quello che più comunemente viene accordato al cliente.
In questo caso viene accordato al cliente il diritto di effettuare operazioni allo scoperto, per una determinata somma che viene stabilita appunto dal contratto di fido bancario, una sorta di linea di credito che permette al cliente di utilizzare secondo necessità quantità di denaro di cui non era in possesso.
Lo scoperto è la possibilità di avere il segno meno sul conto corrente, ovvero di effettuare operazioni anche se non si dovesse avere disponibilità di denaro proprio, andando ad utilizzare appunto le somme messe a disposizione dalla banca.
La banca in questo caso preferisce sempre un utilizzo elastico, nel senso che trova preferibile il cliente che utilizza il fido per poi coprirlo, per poi riutilizzarlo, etc. Gli utilizzi eccessivamente statici sono tipicamente base per dei richiami che possono anche portare, in alcuni casi, alla revoca del fido. Sconsigliata anche, in questo caso, l’utilizzazione piena del fido, ovvero il mantenersi sempre al massimo del livello consentito.
Fido bancario come smobilizzo crediti
La seconda (e comune) forma di fido bancario che viene acceso a favore dei clienti è lo smobilizzo crediti, conosciuto anche come castelletto bancario. Anche all’interno di questa sottocategoria si trovano diverse modalità esplicative del rapporto. Tipicamente si permette di avere a disposizione crediti che si vantano verso terzi, secondo due modalità principali:
- il fido di portafoglio, che include la possibilità di anticipo fatture, sconto e anche cessione di crediti, che possono avere sia la forma delle ricevute bancarie e le cambiali.
- l’anticipo fatture classico, che può prendere la forma di anticipo fattura con o senza cessione del credito.
Si tratta di una forma di fido bancario molto utilizzato sia dalle piccole e medie imprese, sia da quelle che invece sono le imprese di dimensioni più importanti.
Il fido bancario di firma
Il fido bancario di firma è invece una situazione contrattualmente più complessa, perché in questo caso la banca si preoccupa di offrire, a favore di terzi che non siano il cliente, garanzie per conto del cliente stesso. All’interno di questo tipo di fidi bancari rientra la fideiussione, una delle forme di fido più utilizzate nell’economia moderna.
Il fido bancario estero
In questo caso parliamo invece di linee di credito che servono a supporto delle attività di un’impresa di tipo commerciale estero. In questa categoria rientrano grosso modo tute le altre forme di fido bancario, quando sono però a favore di soggetti terzi residenti all’estero. Fa parte della categoria fido bancario estero anche la lettera di credito, documento complesso destinato all’importazione di prodotti.
Fidi per finanziamenti
I fidi per finanziamenti sono utilizzati per operazioni a breve o lungo termine, che assumono le forme tipiche del prestito.
In genere è incorporato un piano di rientro e ammortamento che ricalca le forme tipiche del prestito bancario. In questa categoria di fidi vengono fatti rientrare anche i mutui ipotecari.
Fidi di anticipazione per fideiussioni bancarie
Si tratta della categoria residuale di fidi bancari, che consistono in linee di credito che vengono aperte come anticipazioni di future fideiussioni o di altro tipo di garanzia di tipo bancaria.
Questo tipo di fido vede incorporata una data di scadenza, entro la quale o dovrà essere prodotta o la garanzia che fa da riferimento al fido bancario, oppure rimborsata la somma.
Come ottenere il fido bancario
Il fido bancario può essere richiesto direttamente allo sportello tramite apposito modulo.
L’accettazione non è però automatica e verrà sottoposta al vaglio delle preposte strutture della banca alla quale si è chiesto appunto l’apertura del fido.
Tipicamente la banca si preoccupa di controllare:
- eventuale presenza di pagamenti inevasi in precedenza
- situazione nella centrale rischi CRIF
- situazione reddituale del richiedente, che si tratti di azienda o di persona fisica
- situazione patrimoniale del richiedente
Possono esserci altre procedure di controllo che la banca utilizza al fine di individuare o meno l’affidabilità del cliente e la possibilità di accendere un fido bancario in capo allo stesso.
Le caratteristiche fondamentali che una banca ricerca nel cliente degno di fido sono comunque affidabilità, assenza di insoluti precedenti e livelli reddituali che possono essere garanzia della restituzione delle somme eventualmente ottenute.
Le verifiche che la banca svolgerà sono tutte di questo tipo e riconducibili a questa categoria di criticità.
Quanto costa il fido bancario?
Arriviamo alle note dolenti, ovvero ai costi del fido bancario. I costi di questa tipologia di operazioni possono essere divisi in due macro-categorie:
- le commissioni per il massimo scoperto
- gli interessi che vengono fatti pagare sulla somma che viene concessa in affido bancario
Per quanto riguarda gli interessi, non esistono delle formule precise a livello bancario che possano farci individuare ex-ante la quantità di interessi che dobbiamo versare. Tendenzialmente però siamo davanti a tassi di interesse parecchio alti, spesso anche più alti di quelli che vengono praticati da parte delle banche nel caso di prestiti diretti.
La questione degli interessi deve inoltre interessare in misura maggiore chi ha intenzione di rimanere per periodi anche lunghi in scoperto. Tra interessi attivi e passivi possiamo infatti arrivare a pagare cifre mostruose, che rendono questa tipologia di prestito molto poco conveniente per le imprese.
Lo stesso discorso vale per i tipi di fido non convenzionali e per l’anticipo fattura. Per quanto riguarda infatti l’anticipo fattura siamo davanti ad una procedura che valuta allo scoperto qualunque tipo di somma venga elargita attraverso questo sistema. Pagheremo interessi per tutto il periodo che va dalla presentazione della fattura (e dunque dall’ottenimento del denaro), all’effettivo pagamento della fattura stessa. Se i nostri clienti pagano a 180 giorni vuol dire avere 6 mesi di interessi alti da pagare sulla somma.
Quali sono i vantaggi di un fido bancario rispetto al prestito classico?
Ci sono comunque dei vantaggi che riguardano il fido bancario e che continuano a renderlo uno degli strumenti più apprezzati dalle imprese, che continuano a ricorrervi, quando possibile, in gran numero.
- Il fido bancario è elastico: il che vuol dire che possiamo utilizzarlo solo quando abbiamo bisogno, senza la necessità di richiedere delle somme in prestito che magari poi non utilizzeremo e sulle quali finiremo comunque per pagare interessi.
- Il fido bancario è più facile da gestire: nel caso di accensione del fido bancario infatti non dovremo richiedere delle somme ogniqualvolta avremo bisogno di eccedere nelle nostre disponibilità; avremo a disposizione una zona cuscinetto alla quale potremo ricorrere ogni volta che ne avremo bisogno, senza rinegoziare i termini con la banca.
Quali sono gli svantaggi del fido bancario?
Ci sono principalmente tre ordini di problemi che riguardano il fido bancario e che possono renderlo, in alcuni casi, uno strumento meno interessante e meno solido per le imprese.
- Gli interessi sono molto alti, cosa che deve essere valutata anche alla luce del fatto che spesso i fidi vengono concessi su basi molto solide, come ad esempio sulle fatture che dovremo incassare in futuro.
- Il fido può essere difficile da gestire e se ci si abitua a rimanere scoperti anche per lunghi periodi, si finisce per pagare delle somme molto alte sui soldi che abbiamo ricevuto in affido bancario. Questo vuol dire che dovremo prestare particolare attenzione all’utilizzo che faremo del fido bancario, perché tra interessi passivi e interessi attivi i costi possono diventare difficilmente gestibili anche per un’azienda in salute.
- La revoca del fido ha delle condizioni che possono mettere in difficoltà un’azienda che si trovi anche momentaneamente nella possibilità di non rientrare del debito. Di questo parleremo nella prossima sezione.
La revoca del fido bancario
La revoca del fido bancario è il vero incubo di aziende e privati che si rivolgono al proprio istituto per questo tipo di servizio. Le banche l’hanno usato negli anni con una enorme disinvoltura, talvolta causando anche problemi enormi alle aziende che avevano avuto accesso all’affidamento bancario.
Il primo aspetto di cui tenere conto è la durata del fido bancario:
- se a tempo determinato bisognerà tenere conto del fatto che ad ogni scadenza la banca si potrà avvalere del diritto di non rinnovare il fido, pretendendo contestualmente il rientro dallo stesso
- se a tempo indeterminato può revocare il fido entro i termini indicati sul contratto (termini che sono spesso molto brevi, anche soltanto di un giorno), anche in questo caso potendo richiedere il rientro immediato da eventuali scoperti
Ad ogni modo la revoca del fido bancario può essere molto problematica, soprattutto nel caso in cui non fossimo nella condizione di coprire gli eventuali scoperti maturati.
L’assoluta libertà in materia di fido bancario esercitata dalle banche è stata comunque limitata in tempi relativamente recenti da due interventi della Corte di Cassazione, che stabiliscono, anche nel caso in cui il contratto indichi diversamente, che la banca non ha libertà assoluta nel revocare il fido.
Secondo la Corte di Cassazione devono essere infatti presenti i presupposti di correttezza e buona fede da parte dell’istituto, che evitino senza giustificato motivo di mettere il cliente in condizioni di difficoltà.
Cosa succede in caso di revoca e impossibilità di rientro
Nel caso di impossibilità di rientro la banca può procedere con:
- Segnalazione dell’eventuale sofferenza alla Centrale Rischi: la segnalazione è particolarmente grave, perché rende poi impossibile accedere a forme di credito presso altri istituti; questo vuol dire inoltre che le altre banche cominceranno a chiudere i fidi eventualmente aperti, scatenando una reazione a catena in grado di buttare giù anche un’azienda relativamente solida.
- successivamente si passa al decreto ingiuntivo al fine di recuperare le somme affidate
- in caso di mancati effetti, la banca può procedere a precetti e pignoramenti sia sui beni mobili che su quelli immobili dell’impresa.
- successivamente si può decretare il fallimento dell’azienda.
Si tratta di un’escalation di eventi che può susseguirsi in modo molto rapido e che ha causato in passato e purtroppo continua a scatenare nel presente difficoltà enormi ai malcapitati che, anche in virtù di un debito di lieve entità, si sono visti crollare il mondo (dei fidi) addosso.
Ci si può opporre, anche se i tempi sono lunghi
Alla luce delle due recenti sentenze della Cassazione è sicuramente possibile opporsi alla revoca del fido bancario. Val però la pena di ricordare che anche nel caso di opposizione, la revoca del fido continuerà a produrre i suoi effetti. Quello che possiamo aspettarci è di recuperare i danni che la revoca ingiustificata e al di fuori della legge ha causato a noi e alla nostra eventuale impresa.
Fare comunque affidamento eccessivo sul fido bancario è una pratica assolutamente sconsigliata, perché al contrario di quello che avviene con un normale prestito, i tempi di rientro sono talvolta non certi e possono condurre alle problematiche di cui abbiamo appena parlato poco sopra.
Dall’altro lato però abbiamo un sistema molto elastico e comodo, al quale continuano a ricorrere con estrema disinvoltura praticamente tutte le aziende che possono avervi accesso.
La cosa migliore per il tuo business? Trovare un giusto equilibrio tra utilizzo del fido e reddito aziendale, trattando il fido non solo come debito ad alto rischio, ma anche come una somma che potrai essere chiamato praticamente in ogni momento a restituire.
Prepararsi a tale eventualità può fare la differenza tra il proseguire con estrema tranquillità la propria attività e invece trovarsi a chiudere bottega, magari anche per un fido di poche migliaia di euro.
Se pensi che la tua azienda non sia pronta per richiedere un fido bancario ti consigliamo di valutare altre forme di prestito, hai mai pensato di chiedere ad amici e parenti? Ecco il modo infallibile per riuscire a farti aiutare.