Vorresti aprire una impresa artigiana?
L’artigianato è uno dei settori su cui l’economia italiana si è sempre poggiata e che ci ha resi famosi nel mondo: piccoli laboratori creativi che diventano grandi firme della moda, realtà del mondo del cibo e del buon vino, costruzione di oggetti e manufatti di tutti i tipi.
Chi non conosce, nel mondo, una delle delicate porcellane rococò di Capodimonte o le righe vitaminiche e un po’ hippie di Missoni?
L’apertura di una ditta artigianale non costituisce solo una fonte di ricchezza e di guadagno per il proprietario, ma anche e soprattutto una firma che ci rende famosi in tutto il mondo e che fa viaggiare secoli di esperienza.
Se tutto questo ti incuriosisce e vorresti provare a dedicarti al mondo delle imprese artigiane, ti darò qualche consiglio per iniziare ad orientarti!
Chi è l’artigiano
La grande differenza tra l’impresa artigiana e un’altra impresa sta proprio nel tipo di imprenditore impegnato in prima persona del processo produttivo, cooperando gomito a gomito con i propri lavoratori per la produzione di un bene o un manufatto, completo o semilavorato.
Nell’artigiano c’è non solo competenza tecnica specifica per il proprio settore (e per alcuni le norme sono molto stringenti) ma desiderio di insegnare il proprio lascito di sapere e conoscenza.
Chi si occupa di difendere la professione, assicurare le garanzie sindacali e provvedere al buon funzionamento del settore è l’Unione Artigiani Italiani, con sedi dedicate in ogni città, e Confartigianato.
Tipi di imprese artigiane
I tipi di imprese artigiane sono diversi e piuttosto complessi, come tutte le diciture societarie, ma le spiegherò una ad una brevemente:
- Snc, società in nome collettivo: la maggioranza dei soci deve svolgere un’attività personale nel processo produttivo.
- Sas, società in accomandita semplice: dal 1997 sono considerate a pieno titolo imprese artigiane, purchè tutti i soci abbiano i requisiti di partecipazione manuale, abitualità e prevalenza del processo produttivo.
- Srl uninominali, società a responsabilità limitata con un solo lavoratore: anche loro sono considerate imprese artigiane dal 1997. Il socio/titolare è responsabile direttamente della propria azienda e dei suoi beni, e costituisce una nuova entità giuridica. Sono obbligate ad essere iscritte all’Albo imprese artigiane e a pagare i contributi previdenziali previsti.
- Srl plurinominali, società a responsabilità limitata con più lavoratori consociati: ogni socio è responsabile della quantità di denaro investita personalmente nell’azienda. Possono iscriversi all’albo, ma non è obbligatorio.
Le altre imprese, come le Spa, non sono considerate imprese artigiane e non possono seguire gli stessi iter o avvantaggiarsi degli stessi benefici.
Impresa artigiana: i requisiti necessari
La legge 443/1985 (e le sue modifiche successive) parla dell’impresa artigiana e dell’imprenditore artigiano in questi termini, verificando che:
- Abbia compiuto il diciottesimo anno di età (salvo i casi di autorizzazione da parte del tribunale all’esercizio dell’attività oltre il sedicesimo anno di età).
- Eserciti l’attività personalmente, professionalmente e in qualità di titolare dell’impresa artigiana.
- Eserciti nei limiti dimensionali previsti dalla legge 463/1959.
- Assuma la piena responsabilità dell’impresa.
- Svolga in modo abituale e prevalente il proprio lavoro manuale nel processo produttivo.
I limiti dimensionali sono le prescrizioni sul numero di dipendenti che un’impresa artigiana può avere. Brevemente, sono riassumibili con:
- Per l’impresa che non lavora in serie: max 18 dipendenti, compresi gli apprendisti (limite di 9); il numero massimo dei dipendenti può essere elevato fino a 22 a condizione che si tratti di apprendisti.
- Per l’impresa che lavora in serie (ma non in modo del tutto automatizzato): max 9 dipendenti, compresi gli apprendisti (limite di 5); il numero massimo dei dipendenti può essere elevato fino a 12 purchè siano apprendisti.
- Per l’impresa che svolge la propria attività nei settori delle lavorazioni artistiche, tradizionali e dell’abbigliamento su misura: max 32 dipendenti, compresi gli apprendisti (limite di 16); il numero massimo dei dipendenti può essere elevato fino a 40 purchè siano apprendisti.
- Per l’impresa di trasporto: max 8 dipendenti
- Per la cooperativa edile artigiana: max 10 dipendenti, compresi gli apprendisti (limite di 5); il numero massimo dei dipendenti può essere elevato fino a 14 purchè siano apprendisti.
Costituzione e registrazione dell’impresa artigiana
Come per tutte le aziende, è necessario seguire un preciso iter burocratico per avviare l’attività.
La prima cosa da fare è l’atto costitutivo, un documento che spieghi ed illustri tutte le caratteristiche dell’azienda, necessario per l’iscrizione albo artigiani.
I requisiti iscrizione albo artigiani sono quelli spiegati poco fa riguardo la professione:
- Il titolare deve avere almeno 18 anni (salvo le eccezioni che abbiamo già visto).
- Deve lavorare direttamente, personalmente e abitualmente in senso pratico nell’azienda.
- Deve rispettare i limiti di assunzioni (sforabili del 20% ma per massimo 3 mesi l’anno).
- Deve avere la responsabilità dei rischi e delle scelte dell’impresa.
Dopo aver redatto l’atto costitutivo si può passare alla “comunica”, la registrazione telematica dell’impresa. Questo passaggio fa risultare l’impresa artigianale iscritta al Registro Imprese della Camera di commercio, iscritta all’Albo delle imprese artigiane dedicato, iscritta ai registri di IVA, INPS e INAIL.
Informazioni più complete e specifiche sono disponibili sui siti dedicati delle Camere di commercio locali. È attraverso essi che viene inoltrata la richiesta, divenuta ormai esclusivamente telematica.
L’impresa artigiana costituisce un’azienda a tutti gli effetti, ma con meccanismi di funzionamento più tradizionali, più legati all’abilità del singolo e al desiderio di insegnare il proprio sapere.
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