Non sottovalutare una donna che vuole che il suo sedere stia bene dentro un paio di pantaloni bianchi
Le 3 pillole intraprendenti di Sara Blakely
- Tenacia: non si è mai arresa davanti ad un no nella ricerca dei suoi primi acquirenti arrivando addirittura a far promuovere i suoi prodotti da Oprah Winfrey.
- Resilienza: nonostante il fallimento sul nascere della sua carriera forense si è reinventata creandosi prima una carriera di venditrice di successo, poi dando vita a Spanx.
- Coraggio: Spanx nasce da un investimento di 5.000 dollari e il coraggio di Sara di lasciarsi alle spalle una brillante carriera nelle vendite scommettendo su se stessa e sulle potenzialità del suo prodotto.
Qual è l’effetto più strabiliante di un’invenzione? Semplificare la vita degli altri!
L’inventore, oltre ad essere un personaggio con particolari competenze, è prima di tutto un ottimo osservatore. Spesso proprio dalla sua osservazione, e grazie ad una spiccata sensibilità, riesce a trovare delle soluzioni ai nostri problemi quotidiani.
Prova per un attimo a riflettere su tutte quelle cose che riteniamo banali nella vita. Ad esempio questa mattina potresti essere andato al tuo supermercato di fiducia a fare acquisti ed averli riposti in un sacchetto di carta dal fondo quadrato. Forse non ci hai mai pensato, ma proprio quel particolare tipo di fondo permette ai tuoi alimenti di non schiacciarsi uno sull’altro!
E mettiamo ancora il caso che mentre tornavi a casa sia scoppiato un bel temporale. Se non avessi avuto il tergicristallo montato sulla tua macchina, il rientro a casa sarebbe stato una bella odissea. Giusto?
L’invenzione oltre ad essere estremamente utile, è anche spesso femmina! Infatti le due invenzioni appena citate le hanno ideate rispettivamente due insospettabili donne: Margaret Knight e Mary Anderson.
Nella nostra storia di oggi invece ti parlerò di un’inventrice dei giorni nostri: Sara Blakely.
Cosa ha ideato? Lo Spanx!
Non storcere il naso! Se non sai ancora di cosa si tratta, non ti resta altro che leggere fino in fondo questa avvincente biografia!
Biografia di Sara Blakely
Sara Blakely è nata in Florida nel 1971. La sua famiglia si divideva tra la creatività della madre, artista amante della pittura, e la razionalità del padre, avvocato civilista.
Sara, dopo aver frequentato il liceo, si laureò in comunicazione presso la Florida State University. L’idea iniziale era quella di seguire le orme del padre, ed intraprendere la carriera forense per ottenere la licenza da avvocato.
Dopo aver ottenuto un pessimo risultato all’esame di ammissione della scuola di legge, Sara Blakely cambiò i suoi programmi. Da profonda ottimista quale era non ne fece una tragedia e si rinventò.
Dopo aver ottenuto la laurea accettò un impiego al famosissimo Walt Disney World ad Orlando. Era uno di quei tipici lavori estivi che si svolgono quando si è giovani e non si ha ancora un’idea ben definita del proprio futuro.
Dopo qualche mese trovò una nuovo impiego presso la Danka, una multinazionale che si occupa della vendita di fax e stampanti. Qui diventò una classica venditrice porta a porta.
Sara Blakely si trovò subito a suo agio con il mondo delle vendite, e scalò le posizioni all’interno delle gerarchie aziendali in brevissimo tempo.
A soli 25 anni venne promossa alle vendite nazionali e iniziò a girare tutti gli States.
E proprio durante uno dei suoi numerosi viaggi, si accese quella lampadina che cambiò completamente la sua carriera.
Durante un tour lavorativo nella sua Florida, sorse in lei un desiderio: dato il caldo torrido, voleva banalmente lavorare con dei sandali ai piedi.
Ti starai chiedendo dove sia il problema. La Mannoia cantava “siamo così dolcemente complicate”, ed effettivamente anche Sara Blakely aveva qualche fissazione.
Nella sua divisa da venditrice voleva apparire perfetta. Per definire meglio la sua silhouette solitamente indossava sotto i pantaloni dei collant. Non poteva però indossare collant e scarpe aperte allo stesso tempo.
Allora che fare? Pensò di tagliare i piedi dei collant!
Sara Blakely e lo Spanx: un’idea rivoluzionaria.
Sara Blakely non pensò alla sua trovata come ad un semplice accorgimento dovuto alla perspicacia femminile. Poteva essere un qualcosa di più: un’idea di business!
Il passo da pensiero ad azione fu molto breve. Sara Blakely non sapeva a cosa sarebbe andata incontro, ma investì comunque tutti i suoi risparmi accumulati vendendo fax. In fondo, il rischio è alla base di ogni attività imprenditoriale. Con 5.000 dollari e tanto coraggio brevettò la sua idea. Così prendeva vita lo Spanx!
Ora è arrivato il momento appunto di darti finalmente una definizione di Spanx. Si tratta di una collezione di biancheria intima comprendente body, collant e costumi da bagno straordinariamente modellanti.
L’azione modellante è dovuta alla particolare guaina di cui sono composti, la quale permette di sostenere cosce e glutei.
Sara Blakely fondò nel 2000 la Spanx Inc. ed iniziò a proporre il prodotto in giro per gli Stati Uniti. Incontrò inizialmente molte resistenze dalle diverse aziende a cui si proponeva.
Poi finalmente riuscì ad ottenere un incontro in Texas con il buyer della Neiman Marcus, una catena di lusso americana. Il referente dell’azienda non era troppo convinto del prodotto di Sara Blakeley.
Allora lei, tenace come al solito, e con un po’ di sana sfacciataggine lo portò in bagno per mostrargli gli effetti miracolosi della sua creazione. Il buyer le ordinò 3000 pezzi.
Sara Blakely però aveva deciso di puntare in alto, e ormai nulla poteva fermarla. Inviò un set dei suoi prodotti ad Oprah Winfrey, la conduttrice più vista della televisione americana.
Anche Oprah restò meravigliata dall’efficacia dello Spanx e lo pubblicizzò direttamente nella sua trasmissione.
Le vendite si impennarono nei giorni successivi, e portarono Sara Blakely a firmare un contratto con QVC, la piattaforma di vendita televisiva principale negli U.S.A.
Nella prima televendita trasmessa, Sara Blakely riuscì a vendere 8000 paia di Spanx in soli sei minuti!
La biancheria modellante di Sara diventò un must anche tra le celebrità di Hollywood. Suo “main sponsor” inconsapevole è ormai Kim Kardashan.
E sai chi è il personaggio pubblico con più follower su Instagram? Proprio Kim Kardashan!
Il successo di Sara Blakely più che a suon di follower si misura a suon di dollari.
Nel 2014 la rivista Forbes l’ha inserita al 93esimo posto tra le donne più potenti del mondo.
Nella vita di Sara Blakely c’è però anche spazio per l’impegno sociale. Nel 2006 fondò la Sara Blakely Foundation in prima fila per il sostentamento dell’imprenditoria femminile.
Nel 2013 fu anche la prima donna miliardaria ad unirsi a “Giving Pledge“, la fondazione con intenti filantropici creata da Bill Gates e Warren Buffett (due degli uomini più ricchi del mondo!).
Libri su Sara Blakely
Al momento, anche data la sua giovane età, esiste un’unica biografia su Sara Blakely scritta in lingua originale (inglese) e non tradotta in italiano:
- Olivia Barnes, Sara Blakely: A Biography of the Spanx Billionaire, Cratespace Independent Pub, 2018
Le dritte di Sara Blakely
Cerchiamo di comprendere più a fondo la mentalità imprenditoriale di Sara Blakely attraverso alcune delle sue frasi più celebri:
- Non avere paura di rischiare. “Non essere intimorito da ciò che non conosci. Potrebbe rappresentare la tua più grande forza e farti capire che sei in grado di far le cose diversamente dagli altri“
- Le capacità non sono una questione di genere. “Penso che la mia storia dica che se alle donne sono date pari possibilità e opportunità, esse potranno raggiungere qualunque obiettivo”
- Credere sempre in se stessi. “Ho tagliato i piedi dei miei collant per poter indossare questi pantaloni bianchi. Ridendoci su è iniziato lo Spanx. Da sola. Fu tutto una mia ispirazione!”
- Gli errori sono vitali per la propria crescita. “È importante avere la volontà di sbagliare. La peggiore cosa che ti potrà accadere è diventare memorabile“
- Non ti dimenticare di sperimentare. Sempre. “Sono cresciuta in una casa dove mio padre incoraggiava me e mio fratello a fallire. Ricordo che tornavo a casa e dicevo ‘Papà, papà ho provato a fare questo ed è stato orribile’, e lui battendomi il cinque mi diceva “È la strada giusta!””