Break Even Point: a Cosa Serve e Come Calcolarlo? Ecco un Facile Vademecum

come calcolare Break Even Point

Mai sentito parlare di break even point? Banalmente la traduzione è punto di pareggio e lo troverai sovente abbreviato come bep.

Per capire da cosa sia composto e come si calcoli dovrai chiederti quante unità di un determinato prodotto della tua azienda, espresse in ore di servizio o fatturato, devono essere vendute per coprire i costi sostenuti per la produzione.

Non lo sai? Allora è giunto il momento di scoprirlo!

Segui queste indicazioni per riuscire a calcolare il Break Evan Point in modo semplice e veloce.

Prima di cominciare però vogliamo darti qualche informazione in più per comprendere perché questa formuletta si riveli molto utile per una valutazione complessiva circa l’andamento della tua azienda.

Cominciamo subito!

A cosa serve calcolare il break even point

La break even analysis  è un potente strumento che mette a confronto i mutamenti di profitto di un’azienda al variare dei volumi di vendita raggiunti.

In modo particolare, il calcolo del punto di pareggio o bep si rivela utile per capire se un’azienda stia guadagnando oppure sia in perdita.

Conoscere dunque il proprio punto di pareggio in merito a ciascun prodotto o servizio venduto dalla tua azienda aiuta anche a pianificare strategie di marketing mirate a migliorare le proprie performances.

In via del tutto generale, si può dire che quando il volume delle vendite raggiunge il valore esatto del break even point, l’azienda è in pareggio, quindi non vengono registrati né guadagni né perdite.

E’ un metro di valutazione indispensabile per capire il momento in cui una startup inizia a generare profitti dopo aver coperto gli investimenti iniziali.

Come si calcola il break even point

Per calcolare il punto di pareggio o bep  di un prodotto occorre, prima di tutto, determinare il prezzo di vendita per unità di quel determinato prodotto e i costi fissi sostenuti per produrlo, comprensivi del costo dei materiali e della manodopera impiegata.

Mettiamo ad esempio che sia nel business dei cesti regalo: i costi fissi sono il prezzo per l’acquisto all’ingrosso del cesto di vimini e dei beni da mettere nel paniere e il costo del lavoro delle persone coinvolte per mettere insieme il canestro.

In termini molto semplici, la  formula di base per l’esecuzione di un’analisi di costo-volume-profitto (CVP) o breakeven analysis è la seguente:

Profitti = (fatturato x margine lordo percentuale) – costi fissi

Questa formula è davvero molto importante perché ti permette  di calcolare il tuo margine di guadagno per ogni unità di prodotto venduta, che corrisponde in pratica alla quantità di denaro che si ottiene al di là dei costi diretti sostenuti per la sua produzione.

Anche in questo caso, utilizzando il business dei cesti regalo come esempio, se il prezzo di vendita fosse di 50 euro a cesto e i costi diretti di 40, allora il tuo margine lordo di guadagno sarebbe pari a 10 per ogni unità.

Manipolando algebricamente la precedente, si ottiene la seguente formula:

Punto di pareggio (in fatturato) = costi fissi / margine lordo percentuale

Il margine lordo percentuale è calcolato sottraendo al fatturato complessivo tutti i costi variabili legati alla tua attività (ad esempio le spese di inventario, le commissioni, il trasporto, la promozione e così via).

Supponiamo ad esempio che tu sia un costruttore di barche a vela da competizione che costano 100.000 euro ciascuna. Se ogni barca ti costasse 40.000 euro in materiale e lavoro (costi fissi) e per tenere aperta la tua azienda spendessi circa 160.000 euro l’anno (costi variabili), calcolando il punto di pareggio con un margine lordo del 40% del fatturato

Bep =  160.000 euro / 40 per cento

il risultato sarebbe di 266.667 euro e ciò significherebbe che la tua azienda di barche avrebbe bisogno di un fatturato minimo di 266.667 euro per non andare in perdita.

Ovviamente, almeno nel caso del business delle barche, dove ciascuna barca costa 100.000 euro, un tale punto di pareggio non ha senso in quanto non si possono vendere i due terzi di una barca.

Quindi, il modo corretto di interpretare il break even point  delle entrate in questo esempio è di considerare il bep come un punto di massima: significa, in pratica, che nel settore della costruzione di barche il punto di pareggio è leggermente inferiore a tre barche l’anno.

Tradotto in un linguaggio molto semplice, la tua azienda di barche inizierà a guadagnare solo dopo aver venduto due barche e mezzo circa!

Qualora tu non dovessi riuscire a centrare questo obiettivo, non significa che debba gettare subito la spugna, ma è probabile che tu debba rivedere alcuni aspetti del tuo business, sia sul lato dei prezzi che su quello dei costi.

Il calcolo del punto di pareggio è indispensabile per creare una corretta politica dei prezzi e, di conseguenza, per assicurare un reddito su ogni unità che viene venduta.

Ogni tipo di attività dovrebbe incorporare questa equazione nel suo modulo di prezzi perché, se non si conosce il bep per ogni prodotto e servizio venduto, significa che si sta procedendo alla cieca.

Sono purtroppo moltissime le aziende che scompaiono dal mercato ogni anno e i motivi sono naturalmente i più svariati: fra questi, anche il fatto che molte aziende non conoscono i loro numeri.

Ti abbiamo appena fornito un metodo per verificare in maniera oggettiva l’andamento della tua azienda o del tuo progetto, ora non ti resta che iniziare un’attività, ecco qui qualche idea.

Anna Porello

Anna Porello

Imprenditrice digital e cuore pulsante di Intraprendere. Fonda la sua prima startup di entertainment geolocal nel 2006 venduta a una nota azienda italiana. Dopo anni come consulente nei processi di digitalizzazione di grandi imprese, decide di dedicarsi a Intraprendere.net, che co-fonda nel 2016.

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