Come Aprire uno Studio Dentistico

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Avere un bel sorriso è una delle condizioni necessarie per sentirsi più giovani ed attraenti. Non solo, chi ha sperimentato il mal di denti sa quanto questo possa essere doloroso e invalidante. Gli studi odontoiatrici sono dunque un’attività indispensabile perché forniscono alla gente le cure odontoiatriche che servono per stare bene. Ecco dunque che aprire uno studio dentistico può rivelarsi davvero una scelta vincente per chi desidera avviare un’attività imprenditoriale di successo.

Se pensi che questa professione possa fare al caso tuo, scopri di seguito tutto quello che c’è da sapere su come aprire uno studio dentistico. Ma prima vogliamo parlarti di un’opportunità che ti permetterà di lavorare nel settore dentale pur non essendo un dentista.


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Ebbene si, ci sono molteplici modi per entrare a far parte del redditizio settore dentale e non bisogna essere obbligatoriamente un dentista.

Uno di questi metodi è diventare un rivenditore autorizzato di strumenti dentali “fresissima Oltre il franchising®”, la prima scelta per innovazione e qualità per 80 dentisti su 100 ed entrare a far parte del Gruppo Dam, azienda titolare di questo franchising che da più di 30 anni opera nel settore con un grado di penetrazione del mercato dell’80%. 

fresissima Oltre il franchising® offre a tutti i suoi aspiranti affiliati un’incredibile agevolazione in grado di garantirti i primi guadagni entro 7 giorni e un ritorno dell’investimento totale garantito per contratto.

Ma ecco vantaggi di questa vera occasione:

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  • Nessuna royalities;
  • Guadagni immediatamente entro i primi 7 giorni: grazie all’immediato affiancamento di un venditore del Gruppo che durante il periodo di formazione chiuderà delle vendite per conto dell’affiliato;
  • Garanzia Nero su Bianco: per contratto ti viene assicurato un ritorno totale dell’investimento;
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I requisiti per entrare a far parte della rete di distribuzione fresissima Oltre il franchising® sono: possedere forti ambizioni imprenditoriali, interesse per il settore dentale e disporre di un capitale di investimento complessivo di 29.900 euro.

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Aprire uno studio dentistico: le caratteristiche

Aprire uno studio medico, e in particolare uno studio dentistico, è un genere di attività che non tutti possono fare. Richiede infatti molta passione nel lavorare con le mani e una grande sensibilità nell’interagire coi propri pazienti: molte persone hanno infatti avversione per il dentista, quini sarà necessario metterle a proprio agio prima di cominciare.

Se non possiedi in partenza ti consiglio di scartare l’idea di aprire uno studio odontoiatrico, anche perché il ritmo di lavoro è davvero molto frenetico per cui, se non hai amore verso questo tipo di professione, potresti sentirsi davvero deluso e spossato.

Senza contare che per diventare dentista occorrono anni e anni di studio per cui, prima di cimentarti in questo percorso, valuta fino in fondo se fa al caso tuo.

Ma cosa succede in una giornata tipo in uno studio dentistico? Le attività quotidiane, oltre l’erogazione delle cure ordinarie e straordinarie, comprendono:

  • L’accoglienza e l’interazione con la clientela.
  • La registrazione dei nuovi pazienti.
  • L’aggiornamento delle cartelle cliniche.
  • La formazione dei tirocinanti o delle nuove risorse;
  • L’incontro con i rappresentanti delle case farmaceutiche.
  • L’approvvigionamento del materiale e degli accessori da lavoro.
  • La gestione della contabilità e dell’inventario.

Vediamo ora altri aspetti di questa attività così remunerativa.

Le skill necessarie per avviare uno studio dentistico

Per aprire uno studio dentistico occorre conseguire il titolo universitario di dottore in Odontoiatria, laurea magistrale della durata di 6 anni, ed effettuare un periodo di tirocinio con prova di abilitazione finale.

Questo iter di base serve ad acquisire le competenze teoriche e pratiche utili allo svolgimento della professione.

Tuttavia, perché il tuo studio abbia successo, è necessario anche che tu sia abile nell’acquisire nuovi clienti, nello scegliere i tuoi collaboratori e nel trattare anche coi clienti più difficili, rassicurandoli e facendoli sentire più tranquilli.

Perché bisogna avere un business plan per aprire uno studio dentistico

Come ogni altro tipo di azienda, anche per aprire uno studio dentistico avrai bisogno di fare un business plan. Questo è, infatti, un passo obbligato per poter avere successo nella tua attività, una sorta di bussola che ti dirà se la direzione che hai preso è quella giusta.

Realizzare il tuo piano aziendale può essere un’operazione abbastanza complessa ma, con un pò di impegno (e i consigli di Intraprendere), riuscirai a farlo senza problemi.

Ecco una lista di controllo per sapere quali informazioni inserire all’interno del tuo business plan:

  • Spese da sostenere per aprire e mantenere il tuo studio nel primo anno di attività e successivi, dall’affitto del locale ai costi per le attrezzature, l’arredamento, il marketing, il personale e la tassazione prevista dal regime fiscale vigente.
  • Modalità di finanziamento, sia che tu attinga da risorse tue personali o quelle dei soci oppure da prestiti bancario.
  • Numero di clienti ed entrate attese per il primo anno di attività e successivi;
  • Strategie di marketing che intendi realizzare per attirare nuovi clienti e ampliare la tua attività.

Uno dei costi maggiori per uno studio medico è senza dubbio quello da acquistare le attrezzature: optando per uno dei tanti franchising odontoiatrici di sicuro avrai l’opportunità di ottenere arredi, macchine ed accessori a costi più contenuti.

Ci sono poi le spese per il personale e quello per il marketing: nel primo caso il consiglio che posso darti è di agire per gradi, assumendo risorse qualificate man mano che la tua attività cresce, mentre nel secondo valuta sempre attentamente le spese da fare.

Investire nella promozione è, infatti, una scelta irrinunciabile per ogni tipo di impresa, ma nel caso di uno studio odontoiatrico potrebbe non essere facile individuare subito i canali giusti per raggiungere i propri clienti.

La maggior parte dei dentisti fa affidamento sul passaparola o pubblica annunci su bacheche e giornali locali. Anche l’invio di mail con offerte personalizzate a coloro che sono già stati clienti può essere un modo per fidelizzare i pazienti ed indurli a tornare.

La tua lista di contatti, in questo caso, è una risorsa molto importante da sfruttare: quindi, ogni volta che aggiungi un nuovo servizio all’interno del tuo studio, non dimenticare di comunicarlo con una newsletter ai clienti che hai all’interno del tuo archivio. Se non hai nessuno che può occuparsi di questo, dovrai assumere altro personale o farlo tu stesso.

La location

Aprire uno studio dentistico richiede oggi uno studio approfondito sul territorio in cui desideri avviare la tua attività. Questo serve prima di tutto a determinare l’area in cui collocare il tuo studio che dovrà avere un’elevata concentrazione di pazienti e un basso numero di competitors.

Alcuni dei fattori da prendere in considerazione per la scelta del luogo giusto in cui aprire il tuo studio dentistico sono:

  • La quantità di popolazione residente e le caratteristiche socio demografiche di quest’ultima (età, reddito, professione, ecc).
  • La presenza o meno nei paraggi di altri studi dentistici e la loro reputazione (se si trattasse, ad esempio, di studi minoritari e poco noti con una buona comunicazione iniziale puoi anche riuscire a trasferire da te i loro clienti).
  • Le prospettive di crescita urbanistica futura di quello stesso territorio.

Una volta individuata la zona, dovrai procedere alla selezione di alcuni fondi commerciali che possano fare al caso tuo: e qui si entra in un argomento molto delicato in quanto per  ottenere l’autorizzazione sanitaria studio odontoiatrico il locale che ti ospita dovrà avere, per legge, alcune caratteristiche.

Dove aprire uno studio dentistico: i requisiti minimi richiesti per legge

Ecco di seguito alcuni dei requisiti minimi che uno studio odontoiatrico deve rispettare:

  • Essere in possesso dei requisiti di abitabilità previsti dalle norme urbanistiche.
  • Disporre di un accesso diverso per gli utenti rispetto a quello utilizzato per scopi diversi da quelli sanitari.
  • Avere locali nettamente separati da quelli destinati ad altri usi, come ad esempio centri estetici, palestre o altri ambienti non sanitari.
  • Possedere di locali idonei per metratura, aerazione e illuminazione allo svolgimento delle varie attività.
  • Essere presenti una sala d’attesa adeguatamente dimensionata, uno spogliatoio per il medico e i suoi collaboratori, una stanza in cui riporre camici e asciugamani sporchi e servizi igienici distinti per personale e pazienti, forniti di lavabo e wc dotati di rubinetteria e scarico non manuali.
  • Non essere presenti barriere architettoniche per consentire accesso e vie di fuga ai disabili.
  • È prevista, infine, la presenza di una dotazione minima per la gestione delle emergenze come un defibrillatore semiautomatico, un apparecchio per la misurazione della pressione arteriosa, fonendoscopio e altri dispositivi medici (siringhe, ago cannula, pallone autoespansibile, ecc) per la somministrazione di farmaci salvavita e cure tempestive a pazienti in difficoltà.

Se decidi di aprire uno studio dentistico in casa per risparmiare sull’affitto del locale sappi che questa è una possibilità contemplata dalla legge a patto di separare nettamente l’abitazione dai locali di lavoro; sarà inoltre necessario non svolgere più di una attività all’interno dell’ambiente dove accogli i tuoi pazienti.

Esiste infine la possibilità di condividere lo studio con altri professionisti, utilizzando le stesse attrezzature ma in orari o giorni diversi: in questo caso, però, sappi che ogni medico dovrà ottenere dalla Regione dove è ubicato lo studio l’autorizzazione sanitaria necessaria.

Le spese iniziali per partire

I costi connessi all’apertura di uno studio dentistico sono abbastanza ingenti rispetto ad altri tipi di attività.

Una delle prime spese da tenere in considerazione, anche se si tratta di un costo indiretto, è quello relativo alla formazione: per conseguire la laurea in Odontotecnica occorrono infatti 6 anni, di cui l’ultimo di tirocinio, più un altro periodo di durata più o meno variabile per svolgere l’esame di Stato e conseguire l’iscrizione all’albo professionale degli odontoiatri della provincia di residenza.

A questo bisogna ovviamente aggiungere i costi necessari per sostenere tutte le spese per l’avvio dell’attività fra cui:

  • Affitto e adeguamento strutturale del locale.
  • Acquisto delle attrezzature, del materiale da lavoro e degli arredi.
  • Acquisto dei software per la gestione delle anagrafiche dei clienti, dell’inventario e della contabilità.
  • Assunzione e formazione del personale.

Si tratta ovviamente di spese variabili che dipendono dalle dimensioni dello studio, dal numero di risorse impiegati e dal fatto se avvii la tua attività in proprio o con un franchising. Questa seconda opzione, come vedrai più avanti, comporta spese aggiuntive ma ti consente anche di ottenere alcuni vantaggi soprattutto nella fase iniziale.

Se ti stai chiedendo quindi quanto costa aprire uno studio dentistico, in media si calcola che per uno studio di piccole o medie dimensioni con solo 3 dipendenti (igienista, assistente alla poltrona e un addetto alla sala d’aspetto) e locale in affitto occorra una dotazione iniziale di almeno 100/130 mila €.

Costi di gestione

Oltre ai costi per l’avvio dell’attività, uno studio dentistico, come ogni altro tipo di impresa, avrà anche fin da subito dei costi o spese di gestione; per praticità si distinguono 2 tipi di costi di gestione di uno studio medico:

  1. Costi legati direttamente alla cura dei pazienti.
  2. Costi scollegati dalla cura, ma comunque non eliminabili per permettere il corretto svolgimento dell’attività.

Nella prima tipologia rientrano, oltre la spesa per il personale di sala e le utenze destinate alla somministrazione delle terapie, anche i costi per l’acquisto di materiali di consumo come, ad esempio, quelli per l’acquisto di:

  • Protesi e apparecchi ortodontici.
  • Componenti per l’impiantistica dentale.
  • Paste ed amalgama.
  • Guanti, camici, asciugamenti ed altri accessori monouso.
  • Anestetici e sostanze per la cura e l’igiene dentale.

Nella seconda tipologia, invece, rientrano spese che, per quanto non collegate alla cura e al rapporto diretto coi pazienti, sono comunque indispensabili, come ad esempio quelle per:

  • Personale di segreteria.
  • Materiale di cancelleria.
  • Linea telefonica e Adsl.
  • Canoni di noleggio software.
  • Spese per la pubblicità ed il marketing.

Le spese appartenenti alla prima tipologia sono di sicuro quelle più ingenti e occupano circa il 70% delle spese di gestione; tuttavia, per garantire una gestione e un’assistenza clienti migliore uno studio dentistico non può fare a meno neppure delle seconde.

Conoscere esattamente quali siano i costi di gestione sia del primo che del secondo tipo del tuo studio dentistico, ti aiuterà a definire il tariffario delle tue prestazioni.

Il prezzo che applicherai ai tuoi pazienti dovrà coprire tutte le spese previste in modo da avere un margine.

Non tenendo conto di quali sono le tue spese di gestione, rischi di applicare prezzi troppo bassi che non coprono neppure i costi sostenuti, realizzando una perdita invece di un guadagno per la tua attività.

Può capitare, in alcuni casi, di offrire prestazioni a prezzo scontato o addirittura gratis per clienti affezionati, ma è sempre bene sapere, nell’economia generale del tuo studio, che ad ogni perdita deve sempre corrispondere un margine in modo da realizzare comunque un pareggio.

Ecco allora una serie di consigli di cui dovresti tenere conto nel momento in cui ti accingi a pianificare spese e listini del tuo studio odontoiatrico:

  • Evita il più possibile spese inutili e superflue, se ti rendi conto che alcuni costi non hanno un reale beneficio non esitare a tagliarli.
  • Per ogni terapia tieni conto delle spese di gestione necessarie ed applica un prezzo che sia in grado di coprire tutti i costi e generare un margine.
  • Se decidi di applicare un prezzo inferiore ad una prestazione, fa in modo che questo sia utile alla creazione di un rapporto di fiducia coi tuoi pazienti e che ciascuno di loro torni da te almeno una seconda volta.

Le modalità di finanziamento

Una volta che avrai deciso di aprire il tuo studio dentistico dovrai anche stabilire come reperire le risorse necessarie per coprire almeno le spese iniziali.

Le modalità di finanziamento possibili per un’attività di questo tipo sono, di fatto, quelle previste per tutte le altre attività vale a dire:

  • Utilizzare risorse proprie, magari chiedendo l’aiuto di familiari.
  • Chiedere un prestito in banca (a proposito, sapevi che per farlo avrai bisogno di redigere un business plan?).
  • Trovare dei finanziatori privati che sostengano la tua attività.
  • Intercettare incentivi e finanziamenti a fondo perduto regionali e/o europei destinati al tuo settore specifico.

Tieni presente che, a seconda della cifra richiesta, potrai utilizzare uno o più di questi canali; inoltre di recente una raccomandazione europea ha assimilato gli studi professionali come quelli odontoiatrici a delle Srl.

Quanto si può guadagnare con uno studio dentistico

È convinzione generale che uno studio dentistico sia un’attività molto remunerativa e in effetti, nella maggior parte dei casi, è proprio così. Quello delle cure dentistiche è un mercato che non conosce crisi e di cui tutti, prima o poi, abbiamo bisogno per stare bene e sentirci belli e sani.

Tuttavia, se ti accingi ad iniziare questa professione, sappi che esiste comunque una differenza fra un dentista che ha appena iniziato la sua carriera e uno che ha avviato il suo studio da tempo.

Nelle fasi iniziali della sua attività, un odontoiatra che deve ancora farsi un nome e un giro di clienti consolidato, guadagnerà intorno ai 2.500/3.500 € al mese, più o meno la stessa cifra che guadagnerebbe trovando lavoro come dipendente presso uno studio privato non di proprietà.

In poco tempo, però, se il giovane medico riuscirà ad allargare la sua cerchia di pazienti e farsi conoscere ed apprezzare da un numero sempre maggiore di persone, vedrà crescere il suo guadagno arrivando anche a sfiorare anche i 6.000/7.000 € al mese.

Investendo poi nel marketing e nella differenziazione delle prestazioni offerte, per cui sarà necessario assumere nuovo personale specializzato, uno studio medico dentistico può riuscire anche a raggiungere un fatturato annuo di 150.000 €.

Qual è il potenziale di crescita per uno studio dentistico?

Gli studi odontoiatrici sono in genere composti da un dentista, un igienista, un assistente alla poltrona e uno o più addetti alla reception: questo tipo di formazione serve a garantire lo svolgimento dei servizi essenziali.

Aumentando il numero di risorse, è possibile incrementare la quantità e la qualità delle prestazioni.

La crescita di fatturato dipende anche dalla domanda di mercato di servizi odontoiatrici: in una piccola città un dentista può avere uno o due studi, mentre in una città più grande può perfino ambire ad avere dei partner e numerose sedi.

Un modo per riuscire ad ottenere un buon fatturato fin da subito è quello di aprire uno studio dentistico in franchising: se vuoi conoscere tutti i dettagli di questa soluzione non perdere il prossimo paragrafo.

Perché aprire uno studio dentistico in franchising

Se sei arrivato fino a qui significa che sei davvero motivato ad avviare uno studio dentistico quindi vorrai anche conoscere più da vicino quali sono i passi da fare per avviare quest’attività. Eccoli riassunti in questo schema:

  • Apri la partita IVA come professionista e iscriviti alla cassa di previdenza dei medici (ENPAM).
  • Crea e una PEC (Posta Elettronica Certificata) e comunicala all’Ordine dei Medici.
  • Individua un locale idoneo in base a quanto stabilito dalla legge regionale per il riconoscimento dell’autorizzazione sanitaria studi medici.
  • Redigi un business plan.
  • Ottieni l’autorizzazione sanitaria e i permessi necessari per poter praticare il tuo lavoro.
  • Provvedi all’adeguamento strutturale del locale e all’acquisto dei macchinari, degli strumenti e degli arredi.
  • Assumi un numero di risorse adeguato alle dimensioni del locale e al volume di attività che vuoi ottenere.
  • Pubblicizza il tuo studio con azioni di marketing mirato.

Tutte queste attività, prese singolarmente, possono sembrare facili e poco onerose, ma messe insieme comportano davvero un gran dispendio di risorse: questo spiega perché molte persone che vogliono aprire uno studio dentistico scelgono oggi la formula del franchising.

Le cliniche dentali in franchising offrono, infatti, un grande supporto soprattutto nella fase iniziale a tutti coloro che sono interessati ad intraprendere questa attività.

Avviando uno studio dentistico con uno dei tanti franchising dentisti esistenti riceverai fin da subito una grande assistenza su svariati settori come la scelta del locale, l’acquisto e la disposizione dei macchinari e dell’arredo, la selezione dei fornitori e così via.

Il franchising, infatti, non è altro che un contratto fra due soggetti: l’affiliante, o franchisor, e l’affiliato, o franchisee. L’adesione ad un franchising ti dà diritto quindi ad una serie di vantaggi, fra cui quello di usufruire del brand della società affiliante, spesso molto noto e conosciuto, in cambio dovrai pagare una somma di ingresso e/o delle royalty sul fatturato.

Vediamo ora di seguito tutti i motivi per cui risulta conveniente aprire uno studio dentistico in franchising.

  • Fornisce supporto e assistenza nella fase di apertura. Quando si decide di avviare uno studio medico, la mole di attività da svolgere può farti sentire incapaci di agire: scegliendo la formula del franchising questo non avviene perché riceverai fin dall’inizio grande assistenza sia su questioni burocratiche e amministrative sia su cose più pratiche, come la scelta del locale e degli arredi.
  • Ti permette di avere un brand forte fin da subito. Molti franchising odontoiatrici esistono da tempo e sono quindi conosciuti ed apprezzati dal grande pubblico. Rivolgendoti ad uno di questi, potrai godere del fatto che la gente conosce già il tuo brand e i tuoi servizi quindi non farai fatica ad ottenere i tuoi primi clienti.
  • Ha già un proprio target. Ogni franchising si rivolge già ad un target ben definito, aderendo quindi ad un network di questo tipo non dovrai neppure faticare a trovare il tuo pubblico riferimento perché ci sarà già chi ha fatto questo lavoro per te.
  • Ti consente di usufruire del know how dell’affiliante. Tutte le conoscenze relative alla professione e all’uso di determinati macchinari in possesso del tuo franchisor ti saranno trasferite nel momento in cui aderisci al brand: tu e i tuoi collaboratori riceverete quindi formazione continua sulle principali tecniche proposte all’interno dello studio.
  • Potrai offrire prestazioni a prezzi più bassi dei tuoi competitor. Spesso un franchising dentistico stringe accordi con altre società per avere macchinari e materiale da lavoro a costi inferiori: usufruendo di questo vantaggio ridurrai le tue spese di gestione e potrai fare dei listini più bassi ai tuoi clienti, diventando più competitivo.
  • Ti offre assistenza legale, tecnica e commerciale. Un altro vantaggio di aderire ad un franchising è il fatto di poter usufruire del personale tecnico, legale e commerciale del franchisor per tutta la durata dell’affiliazione.

La scelta di aprire uno studio dentistico in franchising può rivelarsi quella giusta. Inutile dire che le soluzioni possibili anche in questo caso sono diverse ma una volta individuata quella giusta per te sono sicuro che non dovrai faticare molto per ottenere i risultati sperati.

A questo punto se vuoi avere la certezza di aver scelto il business davvero adatto a te fai subito il quiz di Intraprendere

Redazione di Intraprendere

Redazione di Intraprendere

La redazione di Intraprendere è formata da un team specializzato in ogni aspetto riguardante il mondo dell’imprenditoria: da come acquisire il giusto mindset per iniziare alle migliori tecniche per promuovere il tuo business.

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