Aprire partita IVA è un passaggio obbligatorio per tutti quei lavoratori autonomi che percepiscono più di 5.000 euro l’anno. Se prima di questa soglia si può procedere senza problemi con una ritenuta d’acconto presso il cliente, superata la soglia sarà necessario, secondo la legge attualmente vigente, dotarsi appunto di partita IVA.
Se sei in procinto di aprire una nuova attività oppure vorresti lavorare da freelance, trovando un lavoro da casa, ne avrai sicuramente bisogno.
Ma come si apre la partita IVA? Quali sono le procedure, i moduli da compilare e le norme coinvolte? Quanto costa aprire una partita IVA? C’è modo di risparmiare? In quale regime dovrai inquadrarti?
Vediamolo insieme, in una rassegna che non lascerà davvero nulla al caso e ti darà tutti gli strumenti che ti servono per procedere alla risoluzione di questa formalità burocratica.
Chi deve aprire la partita IVA
Prima di procedere con i dettagli della procedura per aprire la partita IVA, sarà il caso di capire se devi o meno aprire la stessa. Secondo le norme attualmente vigenti, devi aprire la partita IVA se:
- Percepisci redditi da lavoro autonomo e dunque non da lavoro subordinato
- Durante l’anno percepisci da lavoro autonomo più di 5.000 euro
Nel caso in cui anche una soltanto delle condizioni sopracitate non fosse soddisfatta, non dovrai in alcun modo procedere all’apertura.
Serve per forza il commercialista?
No, niente affatto. Non c’è assolutamente bisogno di ricorrere alle attenzioni e alle prestazioni di un commercialista. Certo, facendoti aiutare da un professionista eviteresti di dover perdere tempo a compilare moduli, anche se per chi vuole aprire partita IVA low cost si può sicuramente evitare.
Come si apre la partita IVA?
La richiesta di attribuzione di partita IVA deve essere inoltrata all‘Agenzia delle Entrate, che, una volta completati i percorsi burocratici previsti, procederà ad attribuire il codice di 11 cifre che costituisce appunto la partita IVA.
Per richiedere l’attribuzione della partita IVA è necessario inoltrare:
- Il modulo AA7/10 nel caso in cui volessi aprire partita IVA per ditta Individuale, ovvero una partita IVA per persone fisiche.
- Il modulo AA7/10 nel caso in cui volessi invece aprire partita IVA per soggetti diversi dalle persone fisiche.
Il modulo deve essere inoltrato entro e non oltre i 30 giorni dall’avvio dell’attività professionale.
I moduli possono essere scaricati direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate, stampati e poi riempiti e inoltrati a mezzo Raccomandata con Ricevuta di Ritorno, oppure direttamente compilati all’Agenzia delle Entrate.
Va sempre allegato un documento di riconoscimento.
È possibile inoltre utilizzare il software della Agenzia delle Entrate al fine di procedere con la registrazione della propria partita IVA.
Che cos’è il codice ATECO?
Uno degli aspetti più importanti della domanda di attribuzione di partita IVA è il codice ATECO, ovvero una serie di codici che identificano quelle che sono le attività che verranno svolte. Nel caso in cui dovessi variare l’attività svolta, sarà il caso di comunicare la variazione del codice ATECO di riferimento.
Aprire posizione all’INPS
Successivamente all’apertura della partita IVA è necessario aprire una posizione previdenziale all’INPS, per il pagamento dei contributi della previdenza sociale, nonché una posizione INAIL, per l’assicurazione di tipo obbligatorio prevista dal nostro ordinamento.
Quanto costa aprire una partita IVA?
Aprire partita IVA non costa nulla, almeno a livello di emolumenti che devi all’Agenzia delle Entrate. Discorso ovviamente diverso nel caso in cui dovessi rivolgerti a quelli che sono i servizi di un professionista, ovvero di un commercialista. In quel caso la parcella andrà negoziata direttamente con il professionista.
La scelta della Cassa
I liberi professonisti che non hanno cassa, cioè chi per legge non è obbligato all’iscrizione ad enti previdenziali specifici, sono obbligati all’iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS.
Le aliquote variano a seconda della categoria di appartenenza del soggetto e vanno valutate sicuramente con l’aiuto di un professionista che possa individuare le migliori modalità per l’espletamento degli obblighi qui indicati.
Dal 2017 sono presenti novità fiscali importanti
Con il decreto 193/2016 sono stati introdotte importantissime novità per Partite IVA, tra cui diverse semplificazioni:
- Aliquota unica del 24% che sostituisce IRPEF e IRAP.
- Aliquota IRI al 24% per i redditi lasciati in azienda.
- Aliquota regolare IRPEF per i redditi prelevati dall’imprenditore.
In via di abolizione inoltre gli Studi di Settore, che verranno completamente rimpiazzati dal nuovo sistema.
VIES / Partita IVA comunitaria – come ottenerla e a cosa serve
La partita IVA comunitaria è una speciale partita IVA che viene autorizzata per effettuare operazioni con l’estero, all’interno della comunità economica europea. Le operazioni per le quali si è autorizzati sono sia in entrata che in uscita.
Chi deve richiedere la partita IVA comunitaria?
La partita IVA comunitaria è obbligatoria per tutti i soggetti che svolgono professione libera e intrattengono rapporti economici con aziende che risiedono in altri paesi dell’Unione Europea.
Come ottenere la VIES
La VIES può essere ottenuta secondo due diverse modalità:
- Se hai già una partita IVA puoi richiederla attraverso l’Agenzia delle Entrate, oppure rivolgendoti ad un intermediario (tipicamente un commercialista).
- Se invece stai iniziando un’attività nuova, dovrai inserire la richiesta di partita IVA comunitaria all’interno del modulo AA7 o AA9.
Una volta completata la richiesta, verrai inserito all’interno del Registro Speciale delle imprese autorizzate a negoziare con l’estero.
Attenzione: in caso di inattività si perde la partita IVA comunitaria
Nel caso in cui per 4 trimestri consecutivi non si registrino operazioni da e verso l’estero, la partita IVA comunitaria viene rimossa. In questo caso dovrai procedere con una nuova registrazione, che permette di riottenere una partita IVA consentendoti di operare all’interno dello spazio di mercato della UE.
Conviene aprire Partita IVA?
Non è una questione di convenienza, ma piuttosto di necessità. Come abbiamo visto in apertura, la partita IVA è infatti obbligatoria per chiunque svolga attività di libera impresa e abbia introiti superiori ai 5.000 euro.
La partita IVA Agricola: le particolarità
Altro regime particolare tra quelli previsti dal nostro ordinamento è quello della Partita IVA Agricola.
La partita IVA agricola offre vantaggi importanti, come ad esempio il regime di esonero fino ai 7.000 euro, che prevede nessuna imposizione fiscale e la rimozione di quelli che sono i gravami fiscali per le somme che rientrano appunto al di sotto di questa soglia.
Al di sotto della soglia inoltre non è necessario emettere fatture e presentare dichiarazione dei redditi.
Come aprire una partita IVA agricola
La partita IVA Agricola deve essere aperta presso ColDiretti, l’associazione che si occupa della tutela dei lavoratori e degli imprenditori del settore coltivazione diretta. Sono necessari un documento di riconoscimento e il certificato di residenza.
I moduli possono essere riempiti all’interno della sede di ColDiretti, richiedendo se necessario l’aiuto del personale adibito dall’associazione a questo tipo di attività.
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1 risposta
Salve , non mi è chiaro se il limite dei 5.000€ sono lordi o netti, e se bisogna considerarli per anno o per singolo cliente. Grazie