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Come Cambiare Vita a 30 Anni Può Rivelarsi la Strada Giusta per Raggiungere il Successo

cambiare vita a 30 anni, come cambiare vita

Ti chiedi come cambiare vita a 30 anni?

Avere 30 anni è un pò come stare in un limbo. Non sei più un ragazzino, ma al tempo stesso non ti senti così completo per definirti un adulto. Inoltre, i trentenni d’oggi vivono spesso una situazione di difficile precarietà, sia dal punto di vista lavorativo che da quello dei rapporti interpersonali.

Sarà il venir meno delle certezze economiche, sarà il cambio culturale in atto, ma il vecchio mito del “farsi una famiglia” ha sempre meno presa su questa generazione.

Se tutto ciò va a discapito delle statistiche demografiche degli ultimi anni, con il nostro Paese sempre più anagraficamente vecchio, al tempo stesso si aprono scenari più agevoli, soprattutto a livello di rischi, per chi vuole mettersi in proprio a 30 anni.

Aldilà di tutta una serie di agevolazioni fiscali previste per i giovani che vogliono fare impresa, come ad esempio il programma “Nuove imprese a tasso zero” promosso da Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e dello sviluppo d’impresa, vi è oggettivamente a livello emotivo il sentir meno di un carico familiare. Nonostante per molti tale caratteristica abbia una valenza negativa, per altri può risultare un incentivo in più per buttarsi in un’attività imprenditoriale.

Parliamoci chiaro. Sentiamo ancora il peso degli strascichi di una pesante crisi economica e continuiamo a non avere delle certezze. Sulla bilancia della possibilità abbiamo su un piatto contratti di lavoro a tempo determinato e poco tutelati, mentre sull’altro i rischi legati all’apertura di una start-up. Nessuna delle due opzioni garantisce una stabilità. E allora perché non rischiare?

È possibile cambiare vita a 30 anni?

Dipende tutto dalla tua volontà. Quindi come cambiare vita a 30 anni? Rischiando.

Sarà una risposta brutale, ma è anche l’unica risposta concreta. Certamente ogni rischio andrà calcolato, e non basterà seguire il proprio istinto. Cambiare lavoro non è mai qualcosa di semplice, in particolare se stai pensando di passare da un lavoro dipendente ad un’attività propria.

Dovrai apprendere tutte una serie di pratiche burocratiche-amministrative, anche noiose, di cui una volta si faceva carico il tuo datore di lavoro. Però guarda anche il risvolto della medaglia.

Nonostante tutte le responsabilità che ti addosserai, diventerai il datore di lavoro di te stesso.

Impiegherai le tue energie per mettere a frutto un progetto in cui credi, in molti casi un vero e proprio sogno, e ciò che raccoglierai ti riempirà di soddisfazione.

Perché cambiare lavoro a 30 anni? Sei nella fase più adatta della tua vita. Hai ancora tanto tempo davanti a te, e probabilmente nel decennio precedente ti sarai creato un personale bagaglio di esperienze sia teoriche che pratiche, magari in campi diversi, ma che ti potranno sempre essere utili nello sviluppo della tua attività.

Dare vita ad una start-up a 30 anni

È doveroso fare una premessa. Non c’è un limite d’età per aprire una propria impresa. Basta avere un’idea ben congeniata, risorse da investire e tanta voglia. Contemporaneamente sarei disonesto, se non ti dicessi che a 30 anni il tempo gioca a tuo favore.

Da una prospettiva prettamente economica avviare un’attività a trent’anni significare avere davanti a sé moltissimo tempo per ammortizzare i rischi derivanti dagli investimenti iniziali.

Inoltre sviluppare un’impresa in giovane età permette di acquisire precocemente tutta una serie di esperienze, le quali verranno riutilizzate in futuro e permetteranno di ramificare il proprio business.

Non sono rari i casi di multi-imprenditori, ovvero quei casi di imprenditori che partendo da una piccola attività iniziale hanno sviluppato tutta una serie di attività collaterali, anche svariando in campi diversi dal settore d’interesse iniziale.

Cosa ha in più un trentenne?

Hai paura di cambiare vita a 30 anni? Ciò che conta a tutte l’età è lo spirito. Quindi sicuramente sul tuo percorso potrai incontrare un imprenditore cinquantenne con uno spirito di iniziativa pari a quello di trentenne.

Forse a trent’anni però, si ha un pizzico di spregiudicatezza in più, probabilmente anche sintomo della poca esperienza, che porta il giovane imprenditore ad avere meno timore dei rischi d’impresa.

Non che un imprenditore più anziano non rischi, in quanto il rischio è elemento fondamentale di qualunque attività imprenditoriale, ma sicuramente è più incline a seguire una strategia maggiormente ponderata.

Un trentenne ha maggiori energie. Non sto parlando semplicemente di energie fisiche, ma dell’entusiasmo che dovrebbe contraddistinguere l’avvio di una nuova attività. E proprio questo entusiasmo darà quella carica  indispensabile per far fronte a tutte le difficoltà iniziali.

Un trentenne è spesso in grado di adattarsi più facilmente, soprattutto nell’era digitale che stiamo attraversando. Essendo cresciuto in quest’epoca, egli ha maggiore dimestichezza con tutti quegli strumenti tecnologici che risulteranno essenziali per la crescita di una start-up, e che chiedono un aggiornamento continuo.

Poco fa ti ricordavo che nonostante tutto c’è sempre tempo per mettersi in proprio. Infatti a 30 anni si hanno innumerevoli possibilità, e le caratteristiche positive che incentivano ad intraprendere un nuovo percorso sono numerose. Esistono però anche degli aspetti deficitari, dati appunto dalla mancanza di un’esperienza consolidata.

Uno su tutti risiede nelle capacità di decision-making. Un imprenditore con alle spalle un’esperienza decennale ha senza dubbio una maggiore consapevolezza e sicurezza nelle scelte strategiche per la sua azienda.

Cambiare vita a 30 anni: non aver paura di rischiare

Nel mondo imprenditoriale nessuno ti darà delle certezze. Penso che questo punto sia ormai assodato. Nel film “Great Expectations” del regista premio oscar Alfonso Cuaron, lo zio Joe si rivolgeva al protagonista Finn, in procinto di trasferirsi nella grande mela per intentare la carriera di pittore, esortandolo così: “Lo sai qual è la cosa più difficile nella vita? Avere un’opportunità!”.

Sviluppare una start-up può essere la tua personale opportunità. Se hai un’idea, tanta voglia, tanto entusiasmo, e quel minimo di risorse necessario rischia e non temere il fallimento.

Quello che questa esperienza potrà darti potrebbe essere molto più grande di ciò che rischi di perdere. Rifletti e definisci le tue priorità e obiettivi. Se questa strada ha almeno una possibilità di condurti ad essi, non esitare.

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Anna Porello

Anna Porello

Imprenditrice digital e cuore pulsante di Intraprendere. Fonda la sua prima startup di entertainment geolocal nel 2006 venduta a una nota azienda italiana. Dopo anni come consulente nei processi di digitalizzazione di grandi imprese, decide di dedicarsi a Intraprendere.net, che co-fonda nel 2016.

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