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Guida Fondamentale al Contratto a Chiamata: Funzionamento, Requisiti e Quando è Possibile Cessarlo

contratto a chiamata

Il mondo di lavoro in Italia permette agli imprenditori di fare diversi contratti ai collaboratori e dipendenti di cui hanno bisogno, tra questi troviamo il contratto a chiamata.

Il contratto di lavoro a chiamata o lavoro intermittente è una soluzione che permette agli imprenditori e datori di lavoro di inquadrare collaboratori che possano offrire all’azienda, società o impresa solo una prestazione di lavoro occasionale, quindi non continua.

Vediamo dunque insieme cos’è e come funziona l’assunzione a chiamata e quando può rivelarsi utile a un datore di lavoro inquadrare un collaboratore con questa forma di contratto a intermittenza.

Cosa significa contratto a chiamata

Il contratto a chiamata permette di assumere un collaboratore o dipendente solo per alcune ore o solo per alcuni giorni durante il corso dell’anno o di un mese.

Il contratto a chiamata dunque è una forma di lavoro subordinato, che permette al datore di lavoro di scegliere per quante ore o giorni impiegare il collaboratore nel corso del contratto stipulato (che può essere a tempo determinato o indeterminato).

Il contratto a chiamata dunque è utile a tutti quei datori di lavoro che non hanno bisogno di una figura fissa che lavori per loro, ma che hanno la necessità di un collaboratore solo in determinate occasioni.

Ad esempio con i contratti di lavoro a chiamata sono molto utilizzati nell’ambito turistico e ristorativo.

Quando ad esempio, si ha bisogno di un cameriere solo nei weekend o nei giorni di festa. In questo caso, il lavoratore è tenuto in regola ma senza dover corrispondere i contributi necessari invece quando si ha un’impiegato part time o full time a tempo determinato o indeterminato.

Infatti, per il contratto a chiamata contributi sono più esigui, perché si pagano solo per i giorni effettivamente lavorati dal collaboratore. Quindi se il collaboratore assunto ha lavorato solo due giorni in un mese, si corrisponderà all’Inps, solo i contributi per i due giorni e per le ore lavorate in quelle precise giornate.

Contratto a chiamata: come funziona

Adesso che abbiamo visto cos’è il contratto a chiamata vediamo insieme come funziona e perché viene spesso impiegato dai datori di lavoro che hanno bisogno di un collaboratore solo in via occasionale.

Il contratto di lavoro intermittente prevede che il datore di lavoro scelga di assumere a tempo determinato o indeterminato una persona che possa svolgere una determinata mansione in via subordinata, ma solo nel momento in cui l’azienda ne ha la necessità.

Il contratto a chiamata a tempo indeterminato o determinato, anche se intermittente è comunque regolato da specifiche condizioni. Quindi quando si sceglie di assumere una persona a tempo indeterminato nel proprio staff è necessario definire:

  • La durata del contratto a tempo indeterminato o determinato
  • La causale del lavoro ossia se questa sia oggettiva o soggettiva
  • Indicare la mansione e il luogo dove avverrà il rapporto di lavoro
  • Definire la disponibilità che si vuole richiedere al lavoratore
  • Indicare la comunicazione lavoro intermittente quindi il preavviso di chiamata
  • Definire per il contratto a chiamata retribuzione oraria

Il contratto a chiamata può essere poi a tempo determinato o indeterminato. La prima soluzione prevede che il contratto abbia una scadenza precisa, mentre a tempo indeterminato il contratto non ha una scadenza specifica.

Per legge, questo contratto prevede che il datore s’impegni a effettuare per il lavoro intermittente comunicazione preventiva all’ente preposto. Quindi bisogna procedere ad inviare una richiesta via SMS o e-mail direttamente all’indirizzo di Posta elettronica certificata dedicata proprio a questi lavoratori.

L’indirizzo per la comunicazione intermittente è: intermittenti@pec.lavoro.gov.it. La mail può essere inviato da qualunque indirizzo non c’è bisogno che quello da cui l’invii sia una casella di posta certificata.

Il messaggio o l’email devono essere inviati entro 24 ore dall’inizio del lavoro, nel caso poi questo non serva più allora è possibile comunicarlo entro 12 ore.

Quando si può fare

Il contratto a chiamata può essere fatto solo nel momento in cui si presenta la necessità di impiegare un lavoratore con una frequenza non prestabilita, quindi il collaboratore può essere contattato solo all’occorrenza.

Questo contratto infatti è molto utilizzato nel campo dello spettacolo e del turismo.

Il contratto di lavoro intermittente per legge può essere stipulato per coloro che hanno un’età inferiore ai 24 anni ed entro il compimento dei 25 anni.

Il contratto altrimenti può essere stipulato per esigenza per i lavoratori che hanno un’età superiore ai 55 anni. Nei campi che esulano dal turismo, dal pubblico esercizio e dallo spettacolo, il periodo di lavoro non dev’essere superiore alle 400 ore nell’arco di 3 anni.

Nel momento in cui si superano le 400 ore durante questi tre anni, allora il contratto da intermittente si trasforma automaticamente in un settore a tempo pieno e indeterminato. La limitazione di età per i lavoratori assunti con questa tipologia di contratto è determinata per quelli con causa soggettiva.

Invece nel momento in cui la causa del lavoro è oggettiva allora si deve controllare se il lavoratore può essere o meno assunto con questa tipologia di contratto, facendo riferimento al decreto ministeriale del 2004. Quindi per queste assunzioni si consiglia sempre di chiedere conferma al proprio commercialista.

Come cessare un contratto a chiamata

La conclusione di un contratto a chiamata può avvenire per varie ragioni. La principale è la cessazione naturale del contratto.

Questa avviene nel momento in cui si stipula un contratto a tempo determinato che prevede una specifica data di scadenza, e che toglie l’imprenditore dall’onere del contratto.

Oltre alla cessazione del contratto a chiamata per via naturale ci sono anche altre soluzioni per concludere questo prima del termine ad esempio per inadempienza del lavoratore.

Se il lavoratore è stato contattato per fare una o più giornate di lavoro e non offre la sua disponibilità per più di due volte, allora si può richiedere lo scioglimento del contratto.

La cessazione del contratto a chiamata può avvenire anche per volontà del lavoratore. Ad esempio, se questo si è trovato un nuovo lavoro, o per cause familiari o a causa di una malattia non può più lavorare questo potrebbe dare le dimissioni volontarie.

Infine, il contratto a chiamata può essere risolto prima del termine dal datore di lavoro, nel momento in cui questo non ha più la necessità di un collaboratore saltuario per la sua attività.

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Redazione di Intraprendere

Redazione di Intraprendere

La redazione di Intraprendere è formata da un team specializzato in ogni aspetto riguardante il mondo dell’imprenditoria: da come acquisire il giusto mindset per iniziare alle migliori tecniche per promuovere il tuo business.

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