Ci sono cibi che, oltre ad essere buoni e gustosi, hanno un costo talmente elevato da rappresentare anche un ottimo investimento per chi volesse metter su un’impresa: uno di questi è lo zafferano.
Che vantaggi presenta coltivare zafferano?
Il vantaggio di questa spezia è rappresentato, oltre che dal prezzo (un solo grammo di polvere può essere venduto ad un costo di circa 20 €), anche dal fatto di avere ottimi sbocchi di vendita, sia sul mercato italiano che su quello estero.
La crescita della richiesta di zafferano in Europa (Grecia, Italia e Spagna in particolare) deriva principalmente dal fatto che i paesi in cui lo zafferano viene coltivato in modo più intensivo, fra cui l’Iran, appartengono quasi tutti alla zona mediorientale da cui, a causa dei conflitti, risulta difficile esportare.
D’altra parte, allo stato attuale, le aziende agricole italiane, dedite alla coltivazione di questa pianta, sono solo poche centinaia, di dimensioni tutto sommato piccole, con una produzione annua che non supera in totale i 6/700 kg ed introiti che si aggirano intorno ai 600.000 €/ l’anno.
Secondo i dati dell’Osservatorio Italiano dello Zafferano, la richiesta di questo prodotto è in costante aumento
Coltivare zafferano rappresenta per gli imprenditori italiani un’idea vincente, a patto di acquisire tutte le nozioni essenziali su come ottenere un raccolto più redditizio possibile.
Quello che devi sapere per coltivare la pianta dello zafferano non riguarda solo le tecniche ma anche come fare ad estrarre, essiccare e conservare il pistillo, che ha caratteristiche molto particolari a causa delle quali tende a deteriorarsi facilmente.
Oltre a informazioni generali in merito a questa spezia, la coltivazione dei bulbi e la conservazione del pistillo, ti forniremo anche un quadro generale su costi e ricavi legati alla produzione di questa pianta.
Tecniche di coltivazione dello zafferano
Coltivare zafferano non è particolarmente difficile ma ci sono alcune cose che bisogna sapere.
1. Scegli il terreno adatto
La prima cosa riguarda la scelta del terreno: i bulbi di zafferano tendono infatti a marcire in presenza di molta acqua, dunque dovrai optare per terreni poco umidi, dotati di un ottimo drenaggio e senza problemi di allagamento in caso di piogge.
2. Elimina eventuali funghi e parassiti
Dovrai poi accertarti che bulbi e terreno siano privi di funghi e parassiti che potrebbero infestare la tua piantagione: esistono delle soluzioni fungicide, su base organica, che potrai utilizzare per disinfettare il campo e i bulbi stessi. Ricorda però di drenare bene il terreno dopo la posa dell’antiparassitario e di far asciugare del tutto i bulbi prima di piantarli.
I bulbi di zafferano, comprati o derivati dal raccolto precedente, devono essere conservati in un ambiente asciutto e ben ventilato prima di essere piantati. Una temperatura di circa 20° è quella ideale.
3. Prepara bene il terreno
Per preparare il terreno ti saranno necessarie delle macchine agricole come un trattore o, al suo posto, un motocoltivatore, una motozappa per rivoltare il terreno, una vanga manuale o meccanica, una falciatrice e/ o una sarchiatrice per sfoltire il campo dalle erbe infestanti.
4. Occupati dei bulbi di zafferano
Dopo avere preparato a fondo il terreno, togliendo a mano o con l’uso di una falciatrice tutte le erbacce, e averlo nutrito con concimi naturali a base di fosforo e potassio, potrai procedere alla messa a dimora dei bulbi.
La profondità di semina consigliata è di circa 15/ 20 cm e i solchi in cui vengono piantati i crochi distano circa 30 cm gli uni dagli altri, mentre fra un bulbo e l’altro viene di norma osservato lo spazio di 1 cm.
Per facilitare il deflusso delle acque piovane, e il passaggio dei coltivatori, è bene creare degli spazi di circa mezzo metro ogni quattro solchi coltivati.
Una volta piantati, i bulbi di zafferano prosperano bene in condizioni climatiche estreme e, a meno che la zona dove vivi non sia eccessivamente arida, non avrai neppure bisogno di irrigare dato che l’acqua piovana sarà più che sufficiente.
È bene sapere che la fioritura dei bulbi raggiunge il suo apice nel mese di ottobre: dovrai quindi effettuare la preparazione del terreno e la semina circa un mese prima, a settembre.
Considera che il ciclo vitale dei fiori è di circa due settimane, anche se i coltivatori più esperti consigliano di raccogliere le corolle nei loro primi 5 giorni di vita per far sì che il pistillo mantenga intatte tutte le sue proprietà.
Tecniche di raccolta per coltivare zafferano
Il modo corretto di effettuare la raccolta è il seguente: tagliare il fiore nella parte inferiore della sua corolla, riponendolo poi accuratamente in un cesto per evitare che il pistillo si danneggi.
Alcuni consigliano di raccogliere lo zafferano da seduti o addirittura da sdraiati al fine di assumere una posizione più comoda che non influisca sulla resa finale. In media, un singolo raccoglitore può arrivare a raccogliere circa 12 kg di fiori al giorno, ma è molto importante che la raccolta sia fatta in modo accurato per non ridurre il quantitativo di pistilli da essiccare.
Una volta trascorso il periodo invernale, solitamente nei mesi di luglio/agosto, i bulbi della precedente coltivazione dovranno essere dissotterrati, utilizzando delle zappe manuali o a motore, mondati e ripuliti dei bulbi troppo piccoli e di quelli infestati da parassiti o danneggiati, per essere poi ripiantati per la nuova coltivazione.
Questa tecnica, detta “rotazione”, non viene eseguita in tutti i paesi ma in Italia è comunque molto praticata: permette di selezionare con cura i bulbi più resistenti e pregiati, migliorando anno dopo anno la qualità dei pistilli, oltre che di controllare la diffusione di malattie e parassiti e di curare a fondo la preparazione del terreno senza il rischio di danneggiare i crochi.
Laddove non venga utilizzata la tecnica della rotazione (ad esempio in Grecia, Spagna e anche in alcune regioni del nostro paese come la Sardegna) i bulbi vengono prelevati dal terreno ogni 4 o perfino 7 anni: questo ovviamente riduce i costi di lavorazione e manodopera, permettendo alle aziende di essere un po’ più elastiche sul prezzo, a discapito però della qualità e quantità di pistilli.
Caratteristiche della pianta di Crocus Sativus e la sua commercializzazione
La spezia comunemente denominata “zafferano” si ricava dalla essiccazione dei pistilli di Crocus Sativus, pianta a bulbo frutto di una selezione artificiale di una specie originaria dell’isola di Creta. Trattandosi dunque di un ibrido, non produce semi fertili e si riproduce esclusivamente tramite clonazione del bulbo, richiedendo così l’intervento dell’uomo.
La fioritura, come abbiamo scritto nel paragrafo precedente, avviene nella seconda metà di ottobre: i fiori di zafferano, di un delicato colore viola, sono però molto delicati e tendono ad appassire molto velocemente. Vanno pertanto raccolti in fretta e con molta cura per evitare che si rompano perdendo le loro caratteristiche.
Una volta raccolti i pistilli, che a differenza del fiore hanno un acceso colore rosso, devono essere messi in un cesto dopodiché adagiati su un telo in un posto caldo per alcuni giorni.
Quando ogni traccia di umidità sarà scomparsa, dovrai imballarli dentro dei sacchetti di plastica con chiusura ermetica o vasetti di vetro da conservare in un ambiente fresco.
Quasi certamente ora che hai appreso come fare a coltivare zafferano e a raccogliere ed essiccare i pistilli, ti starai chiedendo a chi vendere la tua spezia.
Anche se ci sono ristoranti che acquistano lo zafferano fresco, vale a dire non essiccato, la maggior parte dei compratori preferiscono comprare i pistilli già essiccati, interi oppure sotto forma di polvere come comunemente questa spezia si trova in commercio.
Il costo ovviamente varia a seconda del grado di lavorazione: come abbiamo visto un grammo di polvere può essere venduto ad altri negozianti della piccola e media distribuzione anche a 20 €, mentre i pistilli interi di solito vengono commercializzati a cifre inferiori (circa 10/ 12 € al grammo).
Curare la distribuzione del tuo prodotto è dunque un passo fondamentale per la buona riuscita della tua attività anche perché, a seconda di quelli che sono i tuoi compratori, dovrai anche adottare una strategia di prezzo appropriata.
Con un un volume di produzione adeguato puoi anche pensare di vendere all’ingrosso i tuoi pistilli: sono infatti molte le industrie alimentari, sia italiane che straniere, interessate ad acquistare gli stimmi, da cui ricavare la polvere da vendere a caro prezzo nei supermercati.
Tieni comunque presente che una coltivazione su vasta scala comporterà costi sempre più elevati, soprattutto in fase di raccolta e durante la rotazione annuale, dunque occorre valutare bene il tipo di investimento che desideri fare.
Costi e ricavi da tenere a mente per coltivare zafferano
In questo paragrafo ti forniremo alcune indicazioni utili per elaborare un business plan legato alla tua piantagione partendo da un terreno di dimensioni di circa 500Mq.
I dati sono indicativi ma riteniamo siano utili a darti un’idea sulle metriche economiche che un’attività di questo tipo sottende.
Coltivare zafferano può dare grandi soddisfazioni dal punto di vista dei guadagni, soprattutto se confrontati con quelli che sono i costi d’avvio dell’attività, che sono, tutto sommato, abbastanza modici e possono essere affrontati per step crescendo in modo graduale negli anni insieme alla nostra esperienza.
I bulbi di zafferano costano all’incirca da 0,10€ a 1€ l’uno, e ciascun bulbo o croco da origine da 3 a 5 fiori.
Il prezzo al dettaglio dello zafferano è invece di circa 20.000€ per chilogrammo.
Dato che per produrre un grammo di polvere di zafferano ti serviranno almeno 200 fiori (ossia 40 bulbi), all’inizio dovrai acquistare un quantitativo di bulbi necessario a garantire una produzione di almeno 200/ 250 grammi di spezia, pari dunque ad almeno 40.000/ 50.000 fiori, per un totale di circa 8.000/10.000 bulbi.
A fronte di un investimento iniziale di circa 800€ per l’acquisto dei bulbi (ipotizzando il caso migliore con bulbi da 0,10€), il guadagno previsto da una piantagione di questo tipo sarà di 5.000€ annui, dato che il costo al grammo di questa spezia si aggira intorno ai 20 € (10/ 12 € per i pistilli).
Naturalmente, per calcolare i tuoi ricavi, a questa somma dovrai sottrarre il costo per l’affitto del terreno (considera che per mettere a terra circa 10.000 bulbi ti occorreranno almeno 500 mq), quello per la manodopera e, almeno nel primo anno di attività, la spesa per l’acquisto dei bulbi e di tutta l’attrezzatura agricola e concimi necessari.
Dal secondo anno in poi capitalizzerai l’investimento iniziale, non dovendo più sostenere molte delle spese di startup, come l’acquisto per i bulbi, descritte sopra.
Infine, dovrai anche aggiungere le spese atte a coprire i vari aspetti legali e burocratici legati all’avvio dell’attività e alla commercializzazione dei tuoi prodotti.
Indubbiamente, per poter incrementare i ricavi della tua coltivazione di zafferano, dovrai stabilire anche un budget per la promozione, che preveda ad esempio la realizzazione di un marchio o di un brand con cui commercializzare i tuoi prodotti e la creazione di un sito internet per farti conoscere anche al di fuori dei tuoi confini.
Altre attività di marketing territoriale che puoi fare sono: la partecipazione a fiere di settore o ad eventi locali, regionali e nazionali legati al mondo agricolo e ai prodotti enogastronomici, oppure la realizzazione di brochure o di spot su radio e TV locali per farti conoscere da ristoratori e negozianti della zona.
In seguito, a seconda anche dei volumi della tua attività, potresti coltivare zafferano e pensare di venderlo anche online, realizzando un sito e-commerce.
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