Vuoi Aprire un Negozio di Intimo? Ecco la Guida Passo Passo per Riuscirci con Successo

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È uno dei regali più apprezzati dalla partner (e anche uno tra i più scelti): utilizzata quotidianamente, in una veste o nell’altra, la lingerie è un settore dell’abbigliamento che ha sempre il proprio fascino. La domanda di biancheria intima è stabile nel corso dell’anno, con ovvi picchi durante le festività: questo rende il negozio di intimo un’attività particolarmente redditizia.

Continua a leggere per scoprire insieme tipologie di negozi, il piano di spese generali e i consigli per chi vuole aprire il proprio negozio di lingerie appoggiandosi ad un franchising.

Negozio di intimo: le tipologie

Come tutto l’abbigliamento, anche l’intimo e la lingerie sono settori con tante sfumature interne.

Un’ottima idea per aprire un negozio di intimo è stabilire se si preferisce concentrarsi su prodotti standard o di nicchia, riservati ad una specifica categorie, come le spose, i costumisti per spettacoli, teatro o cinema, le donne con taglie forti oppure le appassionate di vintage.

In generale, adattarsi ad una nicchia specifica è un ottimo modo per sfuggire alla concorrenza selvaggia dei grandi brand e della distribuzione low cost.

Scegli poi sei desideri un negozio di biancheria intima fisico o online: le attività fisiche hanno il vantaggio di creare rapporti personali con la clientela, quelle online riducono i costi e raggiungono una quantità di persone molto maggiore, ma è necessaria un’organizzazione più meticolosa.

Un negozio di intimo online deve infatti provvedere non solo ad uno spazio di magazzino, ma anche ad organizzare consegne puntuali e a soddisfare una richiesta generalmente maggiore rispetto a quella di un’attività in negozio fisico.

Aprire un negozio di intimo: l’importanza del business plan

Non puoi pensare di intraprendere un’attività senza aver prima stilato un business plan. Devi sapere con precisione come e quando dovrai affrontare certe spese, a quali obiettivi mirare e con quali strategie raggiungerli.

Si può riassumere un ottimo business plan, anche semplice, in sei punti:

  1. Descrizione del business e del contesto: chiarisci cosa vuoi fare della tua azienda. Aprire in proprio o in franchising? Un negozio fisico o online? Vuoi vendere prodotti standard o di nicchia? Con quali concorrenti nelle vicinanze? Il target che scegli in che tipologia di cliente rientra? Ogni scelta dovrà essere motivata dall’ambiente in cui ti trovi e dalle aspettative che investi sulla tua azienda: chiarirle prima di partire di aiuterà ad organizzare più meticolosamente il viaggio di raggiungimento degli obbiettivi.
  2. Strategie e posizionamento: valuta l’area, la concorrenza e la clientela che vuoi raggiungere per stabilire la strategia migliore per far crescere il tuo business di vendita di abbigliamento intimo, biancheria e lingerie.
  3. Piano operativo: devi tradurre il tuo pensiero strategico. Questa parte è il vero cuore del business plan, e potrai mostrarlo ai fornitori per farti accompagnare nel raggiungimento dello scopo e ai dipendenti per orientare le loro abilità e talenti-
  4. Struttura e management: se il negozio di intimo che aprirai crescerà in fretta e fruttuosamente dovrai prevedere uno staff che si occupi della gestione e della vendita, assegnando ad ogni persona una posizione specifica nell’organigramma.
  5. Le risorse di finanziamento: devi porti delle domande riguardo le prime spese da affrontare. Come conti di reperire il denaro necessario? Dai tuoi risparmi, con un leasing o investendo una cifra minore con un franchising? In zona sono aperti bandi per la creazione di nuove imprese? Qual è la stima dei costi di avvio dell’attività? In quanto tempo conti di poter rientrare delle spese ed iniziare a guadagnare realmente?
  6. Proiezioni e produttività: scegli gli obiettivi da raggiungere. Per cominciare è meglio stabilire un profitto semplice da raggiungere in poco tempo, che motiva meglio la tua squadra. Smaltito qualche obiettivo facile, puoi passare ad ambire di più e a stimolare maggiormente il tuo staff per far crescere sempre di più l’azienda.

Location e allestimento del tuo negozio di intimo

A seconda del target di clientela a cui vuoi mirare dovrai scegliere l’arredo in modo oculato. Ad esempio se punti alle ragazze giovani, con budget piccoli, cerca di essere colorato, fresco e creativo.

Preferisci le spose? Via di fiori delicati e arredi bianchi o crema.

Ambisci a servire ballerine, costumisti di spettacoli, teatro o cinema, magari per creazioni dal tono un po’ sexy? Ricrea l’atmosfera di un boudoir vintage, sensuale e malizioso.

Tieni a mente le grandi regole delle aperture fisiche: facilmente raggiungibile e con un grande passaggio sono due elementi imprenscidibili nella scelta della location per il tuo negozio.

Se invece il tuo business si svilupperà solo o anche online, cura l’aspetto estetico del sito con un consulente: dovrà adattarsi allo stile della clientela scelta, rispettando le scelte di catalogo.

Le spese: dall’apertura alla gestione

È venuto il momento di fare chiarezza con un breve prospetto delle spese, sia di apertura che di gestione.negozio di intimo, negozio intimo franchising

All’inizio, avrai bisogno di:

  • Budget per affitto o acquisto dei locali, più sarà ben collocato, più il locale sarà costoso. Cerca di mediare tra prezzo e posizione.
  • Acquisto dell’arredo.
  • Primo rifornimento di merce.
  • Spese di promozione (solo per le attività in proprio).
  • Volture delle bollette di elettricità, acqua, Internet e telefono.
  • Apertura della partita IVA presso un commercialista.
  • Iscrizione ad Inps, Inail e Registro delle imprese della Camera di commercio legale.
  • Richiesta e ottenimento dei permessi di vendita presso il comune. In generale la pratica è rapida per le attività che non trattano la vendita di alimenti, come nel caso dei negozi di biancheria intima.

Per la gestione invece, dovrai considerare:

  • Quota di affitto o mutuo per l’acquisto del locale
  • Spese e bollette.
  • Rifornimento periodico.
  • Stipendi del personale (se lo prevedi, ma all’inizio potresti provare a gestire l’attività da solo).
  • Spese di promozione (solo per le attività in proprio, con il franchising è l’azienda madre a curare il marketing). Cerca di essere creativo: potresti associarti con negozi dello stesso settore (atelier di abiti da sposa con negozi di lingerie nuziale, palestre e scuole di ballo con la tua rivendita di costumi, eccetera), per scambiarvi volantini e pubblicità gratuita.

Possibilità di guadagno e di crescita

Se gestirai efficacemente il tuo business, il costo contenuto di avvio e gestione ti aiuterà ad incrementare da subito i profitti.

Ci saranno ovviamente periodi dell’anno in cui la richiesta sarà maggiore, come durante le feste o nel periodo delle cerimonie nuziali. Se invece la tua attività è di tipo generalista, l’afflusso di clienti dovrebbe essere abbastanza costante su tutto il periodo dell’anno.

Negozi di intimo in franchising: ne vale la pena?

Il mondo del franchising e delle affiliazioni è in crescita: ha raggiunto buoni risultati anche durante e dopo la crisi economica, reggendo meglio di attività in proprio dello stesso settore.

Questa considerazione vale anche per il mondo del franchising intimo.

I grandi vantaggi dell’apertura in franchising sono:

  • Fidelizzazione della clientela ad un brand già conosciuto.
  • Assistenza continua da parte della casa madre.
  • Formazione pre apertura e corsi di aggiornamento.
  • Allestimenti forniti dal franchisor.
  • Operazioni di marketing a carico del brand.
  • Contatti con i fornitori tramite canale privilegiato.
  • Esclusività di zona.

Insomma, il tutto si traduce in minori costi di apertura.

Bene, adesso sai come aprire un negozio di intimo, ma prima di tutto fai il quiz di Intraprendere per trovare l’attività giusta per te!

Anna Porello

Anna Porello

Imprenditrice digital e cuore pulsante di Intraprendere. Fonda la sua prima startup di entertainment geolocal nel 2006 venduta a una nota azienda italiana. Dopo anni come consulente nei processi di digitalizzazione di grandi imprese, decide di dedicarsi a Intraprendere.net, che co-fonda nel 2016.

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