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Cosa Sono le PMI? Requisiti e Definizione della Categoria delle Piccole e Medie Imprese

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Cosa sono le PMI?

Si sente spesso parlare di PMI e il motivo per cui sono così di sovente menzionate e valorizzate è che si tratta di realtà imprenditoriali che costituiscono il cuore produttivo del Paese: sono numerose, massivamente diffuse e assorbono buona parte della forza lavoro della penisola.

Sapere cosa sono le PMI è quindi essenziale per analizzare e comprendere a fondo il tessuto economico italiano.

Quali sono le caratteristiche fondamentali delle PMI e quali i requisiti per cui un’azienda può qualificarsi come tale?

Cosa sono le PMI: significato e importanza

La definizione di PMI è, nello specifico, quella di Piccole Medie Imprese e si tratta di una tipologia di business tanto diffuso in Italia quanto portante per il quadro nazionale.

Per comprendere concretamente il significato delle PMI all’interno del nostro ecosistema imprenditoriale basta considerare che le piccole e medie imprese italiane rappresentano più del 90% delle imprese attive e impiegano oltre l’80% dei lavoratori in Italia

Appare chiaro quindi che lo sviluppo economico dipenda in gran parte proprio da questa particolare tipologia di azienda: sono molte le PMI costantemente impegnate nella rincorsa ad una sana crescita dimensionale e occupazionale, così come sono molti i loro investimenti nel settore ricerca e innovazione.

Ciò anche alla luce del fatto che caratteristiche quali flessibilità, capacità di reazione e integrazione dei principi della digital transformation hanno oggi un ruolo centrale nel miglioramento della produttività e della competitività delle imprese, sia sul territorio nazionale che su quello estero.

I requisiti delle PMI

Una chiara definizione di Piccole e Medie Imprese arriva direttamente dalla Commissione Europea, la quale ha offerto dei criteri precisi per classificare un’azienda come micro, piccola o media impresa. I principali parametri da esaminare per capire se è possibile etichettare una specifica realtà come PMI riguardano il numero di occupati, il fatturato e il totale di bilancio.

Sono infatti definibili Piccole Medie Imprese tutte quelle società che hanno meno di 249 addetti, un fatturato annuo inferiore ai 50 milioni di euro oppure un totale di bilancio annuo non superiore ai 43 milioni di euro.

Andando più nel dettaglio, si possono distinguere i requisiti che fanno rientrare un’azienda tra le micro imprese, tra le piccole imprese o tra le imprese di medie dimensioni.

  • Una micro impresa ha infatti meno di 10 addetti e un fatturato annuo, o un totale di bilancio annuo, inferiore a 2 milioni di Euro;
  • Una piccola impresa invece conta tra i 10 e i 49 addetti e ha un fatturato annuo, o un totale di bilancio annuo, non superiore ai 10 milioni di euro;
  • Una media impresa infine ha tra i 50 e i 249 addetti, un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro o un totale di bilancio che non supera i 43 milioni di euro.

Il fatturato annuo deve corrispondere alla voce A.1 del conto economico di bilancio e il totale di bilancio corrisponde invece al totale dell’attivo patrimoniale di bilancio.

Tra gli occupati vanno considerati i dipendenti a tempo determinato e indeterminato, legati all’impresa da forme contrattuali a tempo pieno che contemplino il vincolo di dipendenza. Mentre il loro numero corrisponde a quello delle ULA, gli impiegati a tempo parziale corrispondono invece a frazioni di ULA.

Studenti in corso di formazione professionale, congedi maternità/paternità e apprendisti non vanno invece conteggiati ai fini della determinazione degli addetti delle PMI.

Per capire se un’impresa ha i requisiti per essere qualificata come PMI, è necessario chiarire inoltre se può esserle assegnato lo status di autonoma, di associata o di collegata: negli ultimi due casi esiste infatti l’obbligo di eseguire un cumulo di requisiti, per determinare l’eleggibilità dell’azienda a entra a far parte delle Piccole e Medie Imprese.

Perché una società sia idonea ad accedere alle agevolazioni riservati alle micro e PMI, il suo status d’impresa va verificato con riferimento alla data di sottoscrizione della domanda di agevolazione, considerando i dati dell’ultimo bilancio chiuso e approvato.

Fondi Garanzia PMI: cosa sono e come funzionano?

Le PMI beneficiano di particolari aiuti, ideati ad hoc per favorirne lo sviluppo e l’espansione produttiva: il Fondo di Garanzia è uno dei più apprezzati nonché concretamente utili per sostenere l’evoluzione di queste imprese.

Si tratta di uno strumento del Ministero Dello Sviluppo Economico, istituito con Legge n. 662/96 e operativo fin dal 2000, che ha lo scopo di sostenere imprese e professionisti che, non disponendo di sufficienti garanzie, hanno difficoltà ad accedere al credito bancario.

Il Fondo agevola questo accesso attraverso la concessione di una garanzia pubblica, che si affianca o sostituisce alle garanzie reali portate dalle imprese: i beneficiari hanno quindi l’opportunità di ottenere finanziamenti sugli importi garantiti dal Fondo, senza la necessità di costose garanzie aggiuntive (ad esempio polizze assicurative o fidejussioni).

Chi può accedere al Fondo di Garanzia

Possono beneficiare di questa importante occasione non solo le PMI, ma anche le imprese artigiane, i consorzi, le società consortili costituiti tra piccole e medie imprese, le società consortili miste e i professionisti iscritti agli ordini professionali oppure aderenti alle associazioni professionali.

Le garanzie offerte dal Fondo sono finanziate anche con risorse europee e possono essere attivate solo a fronte di finanziamenti concessi a imprese o professionisti da parte di banche, società di leasing o altri intermediari finanziari.

Il Fondo di Garanzia non interviene direttamente nel rapporto tra cliente e banca e possono essere oggetto del finanziamento operazioni di differente importo, finalizzate a diverse tipologie di interventi aziendali e pianificate su orizzonti temporali brevi o lunghi.

Per accedere a tali garanzie, l’impresa interessata può inoltrare la domanda direttamente al Fondo, ma deve interfacciarsi con una banca per richiedere il finanziamento, specificando che su di esso sia acquisita la garanzia diretta: sarà in seguito l’istituto bancario stesso ad occuparsi della domanda e delle relative procedure necessarie.

Una diversa strada prevede di rivolgersi a un Confidi accreditato, che garantisca l’operazione in prima istanza e richieda poi la controgaranzia al Fondo di Garanzia del MISE.

Di recente, in seguito ai decreti previsti in auto delle imprese per fronteggiare la crisi innescata dalla pandemia globale, il Governo ha avviato procedure di accesso semplificato al Fondo di Garanzia per le PMI e ha introdotto inoltre importanti novità in merito, quali l’estensione degli importi, la durata delle garanzie e la velocizzazione dei tempi di risposta.

Un consistente vantaggio per le realtà interessate ad accedere a questo valido strumento. Sei alla ricerca di qualche consiglio per avviare la tua impresa? Qui trovi l’iter burocratico necessario spiegato passo passo.

Redazione di Intraprendere

Redazione di Intraprendere

La redazione di Intraprendere è formata da un team specializzato in ogni aspetto riguardante il mondo dell’imprenditoria: da come acquisire il giusto mindset per iniziare alle migliori tecniche per promuovere il tuo business.

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